Il presunto padre biologico di Daniela Molinari, l'infermiera 47enne di origini comasche malata di cancro che si era messa alla ricerca della madre biologica per fare il tracciamento del Dna necessario alle cure e che successivamente aveva cercato anche il padre per perfezionarle, ha risposto all'appello della donna per il prelievo di verifica della compatibilità. Lo riporta Chi l'ha visto?. "Se lei è davvero mio padre, il suo sangue può perfezionare la mia cura": con queste parole, a giugno, Molinari aveva infatti lanciato un appello all'uomo.
La storia - Daniela, nata da una violenza, aveva incassato un rifiuto della madre - che solo successivamente aveva acconsentito al prelievo di sangue, decidendo però di non incontrare la figlia - e iniziato le terapie sperimentali negli Stati Uniti. Tuttavia, la malattia continua ad aggravarsi e ora, per perfezionare le cure, la donna ha bisogno anche del Dna del padre. "Il ragionamento è semplice - aveva spiegato Molinari -: servono tre tasselli per la cura, se con due - il mio e quello di mia mamma - non bastano, mi serve il terzo, quello di mio padre".
Molinari aveva detto di aver trovato il padre tramite una ricerca condotta da lei stessa e aveva deciso di rivolgergli un appello in tv. "Per la mia terapia è molto importante anche il suo Dna. Se lei è davvero mio padre, una provetta del suo sangue può perfezionare la mia cura. Sono solo malata, non voglio disturbare né lei né la sua famiglia", aveva detto Ai microfoni di Chi l'ha visto?. La donna aveva già contattato il padre ma non era riuscita a convincerlo a farsi aiutare.
Premiata come "Ambasciatore dei Valori dello Sport" - Intanto, Molinari, che è un'ex atleta, è stata premiata a Roma come "Ambasciatore dei Valori dello Sport" dalla Sezione UNVS Roma Capitale.