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Conte contro il Pd: L'agenda Draghi lontana dalla nostra" | Grillo a Di Maio: "Gigino fa politica per diventare una cartelletta"

L'ex premier risponde a distanza a Enrico Letta che, in un post, aveva parlato di "Italia tradita". La replica del Nazareno: "Frattura insanabile". Meloni: "Governa chi vince alle urne, noi ci siamo"

Duro affondo di Beppe Grillo contro Luigi Di Maio: "C'è gente che fa questo lavoro: entra in politica per diventare poi una "cartelletta". Gigino "a cartelletta" ora è di là che aspetta il momento di archiviarsi in qualche ministero della Nato", ha scritto infatti il garante M5s sul suo blog. Volano stracci fra il Pd e Conte, che risponde a distanza a Enrico Letta che aveva parlato di "Italia tradita": "L'Italia è stata tradita quando in Aula il premier e il centrodestra, anziché cogliere l'occasione per approfondire l'agenda sociale presentata dal M5s, l'hanno respinta umiliando tutti gli italiani che attendono risposte. L'agenda Draghi ha ben poco a che fare" con l'agenda sociale del M5s. Salvini: "Centrodestra unito come non mai, centrosinistra diviso".

L'addio di Draghi sui media internazionali

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"M5s forza più leale all'interno del governo" - "Il Movimento 5 stelle è stata la forza più leale all'interno del governo. Ma il nostro dovere è di rispondere alle esigenze del Paese", ha sottolineato Conte. "Tutti ora - ha aggiunto - vorrebbero scaricare su noi le loro responsabilità e la crisi che si è determinata. Ci hanno voluto mettere in difficoltà scientemente tenendoci fuori, ma noi andiamo avanti. Abbiamo il coraggio, la forza e l'onestà di camminare a testa alta. Proseguiremo soltanto se potremo continuare a lavorare per le necessità dei cittadini". 

Accuse tra Pd e M5s - Le accuse reciproche fra Dem e Cinque Stelle si consumano mentre in Sicilia si sono chiuse le urne delle primarie, dove l'eurodeputata Pd Caterina Chinnici ha vinto per la candidatura alla presidenza della Regione con 13.519 voti. Sabato sera, alla conclusione delle votazioni, Conte ha chiesto chiarezza al Pd. "In queste settimane sono cambiate molte cose rispetto a quando è partito questo percorso. Prima di percorrere ancora la strada di un'alleanza progressista in Sicilia il Pd dovrà fare chiarezza sui suoi obiettivi e dire se l'agenda sociale e ambientale del M5s è la loro stessa direzione o se ormai i percorsi e i compagni di strada sono altri, in linea con gli insulti e le dichiarazioni di questi giorni. Per noi quello che succede a Roma succede a Palermo". 

"L'agenda Draghi da voi invocata - ha attaccato dice Conte - ha ben poco a che fare con i temi della giustizia sociale e della tutela ambientale, che sono stati respinti e umiliati sprezzantemente". E poi: "Non è più tempo di formule e giochi di palazzo. Ora ci sono le elezioni. Anche chi non conta e chi non ha voce potrà far pesare il proprio giudizio. Noi per loro ci saremo sempre".

Fermo restando l'addio al M5s, per i Dem sono ridotte al lumicino anche le possibilità di  ricomposizione con Matteo Renzi, mentre non viene esclusa la possibilità di avviare un dialogo con Carlo Calenda. Il leader di Azione si dice intenzionato a costruire una realtà di centro.

Salvini: centrodestra unito come non mai, centrosinistra diviso - Più chiaro lo schema del centrodestra, considerato favorito per la vittoria alle elezioni. Lega, Fi e FdI correranno insieme; anche se resta sul tavolo la questione della scelta del candidato premier. Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni ne discuteranno anche in un vertice in programma nei primi giorni della prossima settimana. "Il centrodestra è unito come non mai, nel centrosinistra si prendono a schiaffi", ha detto Matteo Salvini dalla festa della Lega di Domodossola. "Io penso che la regia per quanto successo con la caduta del governo Draghi sia stata del Partito democratico. La Lega non china la testa e quindi siamo qui per la dignità nostra e il bene dell'Italia", ha aggiunto.

Grillo: momento caotico, ma due mandati luce in tenebra - Era stato Grillo, prima di attaccare Di Maio, a scrivere sul blog un post di analisi della crisi. "Quel Parlamento lì non se lo merita nessuno, figuriamoci Draghi, nemmeno l'ultimo degli italiani". "Siamo in un momento caotico e potremmo essere morti tra 15 giorni", ha aggiunto riferendosi al M5s, "ma i nostri due mandati sono luce in questa tenebra incredibile, sono l'interpretazione della politica come un antibiotico, quasi  un servizio civile". La regola pentastellata dei due mandati, ha proseguito, "dovrebbe diventare Legge di Stato, l'Italia lo merita come una Legge contro i cambi di casacca, si merita una Legge elettorale con sbarramento, una per la sfiducia costruttiva. Non siamo riusciti a farle, mi sento colpevole anch'io, però abbiamo di fronte qualcosa di straordinario: sono tutti contro di noi" e quando è così "vuol dire che abbiamo ragione", ha concluso in un video.

Di Battista: "Mia candidatura? Vedrò che succede" - Si fa strada nel M5s l'ipotesi Di Battista. "Mi scrivete in tanti di ributtarmi nella mischia, sono sincero, io non sono disposto a tutto pur di ritornare in parlamento". Cosi' l'ex deputato del M5s Alessandro Di Battista in un video. "Alla politica italiana della politica professionista non ho mai creduto. Non fa parte di me. Combattere la politica professionista e vedere nella politica un servizio alla cittadinanza a tempo limitato è ciò in cui ho sempre creduto. Ergo io non sono disposto a prendere 10mila euro e i privilegi ed entrare in Parlamento rinunciando alla totale indipendenza. Nei prossimi giorni finirò il mio lavoro, tornerò in Italia e vedrò quello che succede", aggiunge.

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