Caduta del governo Draghi: lo spread tra Btp e Bund chiude in forte rialzo a 230,7 punti base
Con una media di cento punti in più, secondo i tecnici del Tesoro il debito pubblico ci costerà almeno 19 miliardi in più in tre anni
Chiude in forte rialzo lo spread tra Btp e Bund tedeschi, che finisce la giornata a quota 230,7 punti base contro i 212 del giorno prima. Un balzo che si verifica nel giorno in cui il nostro Paese va verso le elezioni anticipate dopo le dimissioni del governo guidato da Mario Draghi. In crescita di 14,6 punti il rendimento dei titoli a 10 anni, che arriva al 3,52%, appena sotto il 3,526% dei titoli greci.
Effetti sui conti pubblici - Questa impennata dello spread avrà un forte impatto sui conti pubblici e già si prevede che il costo per rifinanziare uno dei debiti maggiori al mondo sarà più salato di oltre 19 miliardi di euro nel periodo 2023-205 se il differenziale resterà stabilmente più alto di 100 punti.
Rendimenti in forte rialzo - Tra l'altro, questo forte aumento non è solo legato alle fibrillazioni di casa nostra, ma anche al generale aumento dei rendimenti in tutto il mondo, a cui nemmeno la Bce si è potuta sottrarre, alzando i tassi di 50 punti base e prevedendo nuovi rialzi per i prossimi mesi. L'inflazione continua infatti a mordere e, sebbene una crescita dei tassi comporti costi più alti per l'Erario e per famiglie e imprese la normalizzazione della politica monetaria e il raffreddamento dei prezzi sono ora gli obiettivi da centrare.
Lo scudo anti-spread: effetti e incertezze - Intanto, la Bce ha approntato il suo scudo anti-spread per soffocare sul nascere le crisi del debito stile 2011. Ma questo non toglierà ai governi le castagne dal fuoco eliminando episodi di turbolenza, come evidenzia la reazione odierna, con il differenziale Btp-Bund che, all'annuncio dello strumento, anziché scendere è salito.
Lo strumento messo in campo dalla Bce - Il Transmission Protection Mechanism annunciato è di fatto un compromesso tra le anime della Bce: non un paracadute pronto ad attivarsi a ogni fiammata dello spread, ma uno strumento che affianca quelli preesistenti, l'Omt di Draghi e i reinvestimenti del Pepp pandemico, da attivare con lo scopo preciso di far sì che la trasmissione degli impulsi di politica monetaria sia omogenea nell'area euro.
Il Tpi comprerà titoli di Stato, con la possibilità di estendersi ad altri bond, con scadenza tra uno e dieci anni, sterilizzando gli acquisti per non alimentare l'inflazione. Ma non fissa una soglia massima esplicita per lo spread. Nessun automatismo: al contrario, la presidente della Bce Christine Lagarde ha sottolineato che l'Eurotower deciderà in maniera "discrezionale". Le condizioni per beneficiarne non sono quelle rigide del Mes, ma il Tpi non è nemmeno un assegno in bianco: rispetto del "fiscal framework" Ue, l'assenza di gravi squilibri macroeconomici, sostenibilità del debito, rispetto degli impegni presi con il Recovery e con le raccomandazioni specifiche della Commissione Ue. Lagarde non ha fatto mistero che "alcune componenti dello strumento è meglio tenerle riservate". Ed ecco la delusione di molti investitori: lo scudo non riporta le lancette dell'orologio indietro a quando la Bce era il principale compratore di debito sui mercati.
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