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La storia di Noah: una malattia lo chiude in casa a 5 anni e dipinge 500 tele

Costretto a saltare l'asilo per la vasculite, il piccolo milanese ha dato sfogo alla creatività con i colori. Ora sta meglio ed è pronto per la prima elementare. I suoi dipinti esposti in America

Noah, 5 anni: una malattia lo chiude in casa e dipinge 500 tele

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Costretto a saltare l'asilo per colpa della vasculite, Noah D'Alessandro, bimbo prodigio di origini milanesi, ha dato sfogo alla creatività con i colori. Ora, grazie alla pittura, sta meglio ed è pronto per la prima elementare. I suoi dipinti sono già stati esposti in Italia e in America

Cinquecento tele a soli cinque anni, esposte da Milano a New York. È il curriculum vitae di Noah D'Alessandro, uno dei più giovani artisti al mondo. Appena due anni fa è stato chiuso in casa per la vasculite, una malattia che abbassa le difese immunitarie, e ha dovuto saltare l'asilo. I genitori gli hanno messo in mano dei pennelli e da allora con la pittura è stato come un colpo di fulmine. Ora, grazie all'arte, sta meglio e  a settembre potrà frequentare la prima elementare. 

"Non mi piace definirlo un bambino prodigio", ha detto la madre Erika Losi, al Corriere della Sera. Eppure i numeri ci sarebbero tutti per definirlo un piccolo talento. Mozart, ad esempio, ad appena quattro anni componeva minuetti. Noah anche, a quasi quattro, aveva già il pennello in mano. Un modo per occupare quelle interminabili ore da solo chiuso in un appartamento sui Navigli, nel pieno della pandemia, lontano dai suoi coetanei, per tutelare la sua salute: il "baby prodigio" ha scoperto la patologia a 12 mesi. Un passatempo che, però, dopo si è rivelato una vera e propria passione. Gli ha fatto "sfornare" centinaia di quadri che non sono passati inosservati. Alcune delle sue tele hanno attraversato i confini e sono arrivate fino a New York

Cinquemila follower su Instagram e 10mila su TikTok, dove condivide un profilo con la mamma, il suo nome si sta facendo largo tra i collezionisti di oltreconfine. E il "backstage" di molti dei suoi lavori, che hanno trovato posto in gallerie internazionali, è disponibile sui suoi profili social. Mamma Erika lo riprende in alcuni filmati e mostra ai follower il piccolo mentre dipinge le sue opere circondato da tele e colori. E ha già anche diversi ammiratori che lo inondano di commenti di apprezzamento. 

"All’inizio Noah ha cominciato dipingendo opere astratte, ora si cimenta anche in quelle figurative e materiche — continua mamma Erika —. Usa anche il gesso". E non è tutto. "Noah sceglie da solo i pennelli da acquistare, ma non disdegna dipingere con le mani con qualunque attrezzo accenda la sua immaginazione: dagli utensili da cucina ai giocattoli, fino all’asciugacapelli per soffiare il colore. Una volta ha addirittura diluito la polenta in un quadri", ha concluso. 

Negli ultimi due anni Noah ha esposto le sue opere alla galleria Hub Art di Milano, firmato la copertina della rivista Milano Vibra, partecipato ad aste di beneficenza per la ricerca sul cancro e gli incendi in Sardegna, le sue opere vendute in mezza Europa. Ora per i pediatri il piccolo pittore può tornare alla vita di tutti i giorni e, a settembre, lo aspetta la scuola, finalmente in mezzo ai suoi coetanei. 

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