La scelta di Forza Italia, Lega e M5s di non votare la risoluzione sul governo Draghi a firma Casini segna "un giorno di follia" in cui "il Parlamento decide di mettersi contro l'Italia". Lo afferma il segretario del Pd, Enrico Letta, aggiungendo: "Noi abbiamo messo tutto l'impegno possibile per evitare tutto questo e sostenere il governo Draghi. Gli italiani dimostreranno nelle urne di essere più saggi dei loro rappresentanti".
La fine del governo Draghi scava un solco tra Pd e M5s, e adesso i democratici sembrano intenzionati a rinfacciare anche ai grillini la responsabilità della crisi, con tutte le conseguenze che avrà in termini economici e sociali. Dopo l'estremo tentativo di convincere a un passo indietro Conte e i 5 stelle, la scelta di non votare di nuovo la fiducia segna un punto di non ritorno.
Le accuse - Per Letta "tre grandi partiti di questa maggioranza, in forme diverse, hanno deciso di mettere fino a questa esperienza. In particolare Berlusconi, Salvini, che hanno seguito la scelta di M5s di una settimana fa di aprire di fatto la crisi. Far cadere il governo Draghi significa essere contro l'Italia e gli italiani".
Conte, raccontano, ha spiegato la decisione di non votare la fiducia attribuendo la colpa a Draghi, che con la sua replica finale avrebbe irriso i 5 stelle, secondo l'ex premier. Ma un esponente della segreteria Pd avvertiva: "Se si apre la crisi lo diremo ogni giorno che chi ha fatto cadere il governo ha spazzato via il salario minimo, il taglio al cuneo e tutto il resto. E ripeteremo ogni giorno che ci sono nomi e cognomi per quello che capiterà all'Italia". Quel giorno potrebbe essere arrivato.
Addio al campo largo - Francesco Verducci, senatore vicino a Matteo Orfini, non ha dubbi: "È un gesto irrecuperabile, un fatto talmente grave politicamente. Noi abbiamo lavorato fino all'ultimo per ricucire con loro, abbiamo fatto di tutto, e invece". Cesare Damiano, ex ministro e attualmente consulente al ministero del Lavoro guidato da Andrea Orlando: "Letta giustamente ha messo insieme Fi, Lega e M5s. Mi pare che quest'idea del campo largo sia definitivamente tramontata . Per Damiano "siamo di fronte a una commedia dell'assurdo. A pagarne il prezzo saranno ancora una volta i più deboli: possiamo dire addio al salario minimo, al cuneo fiscale, ad una discussione sulla riforma necessaria delle pensioni per ridare flessibilità al sistema. E anche a risorse del Pnrr che servivano per sostenere imprese maggiormente colpite. E' un colpo mortale al Paese reale".
Renzi: "Primo colpevole Conte, secondo Salvini" - "Quando un Paese si permette di sfiduciare Mario Draghi è evidente che qualcosa non ha funzionato. Draghi dobbiamo solo ringraziarlo: io sono orgoglioso di aver lavorato per Draghi e oggi penso che abbia vinto il populismo e Putin, non l'Italia. Le conseguenze di non avere un leader con Draghi le vedremo: il primo colpevole è Conte che ha aperto la crisi, il secondo Salvini che l`ha portata a termine". Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.
Di Maio: "Pagina nera per Italia, politica ha fallito" - Per Di Maio è "una pagina nera per l`Italia. La politica ha fallito, davanti a un`emergenza la risposta è stata quella di non sapersi assumere la responsabilità di governare. Si è giocato con il futuro degli italiani. Gli effetti di questa tragica scelta rimarranno nella storia", ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, leader di Insieme per il futuro.
Calenda: "Governo cacciato da chi ha avuto posizioni filo Putin" - Parole durissime quelle di Calenda. "Sarà un caso, ma il governo più serio e atlantista della storia recente viene mandato a casa da tutti quelli che hanno sostenuto posizioni filoputiniane. Sarà un caso", scrive su Twitter il segretario di Azione, corredando il post con le foto di Conte e Berlusconi in compagnia del presidente russo Putin e del leader della Lega Salvini con indosso la nota maglietta con il ritratto del leader di Mosca.