APERTA INDAGINE IN OSPEDALE

Chioggia, muore al pronto soccorso a 37 anni: era stata dimessa tre volte nei giorni precedenti

Federica Fabbris è deceduta nella sala d'aspetto, mentre gli amici e il compagno la attendevano fuori. L'ospedale ha avviato un'indagine interna: le precedenti visite non hanno fatto luce sul suo malessere

© Facebook

Era stata tre volte al pronto soccorso dell'ospedale di Chioggia e per tre volte era stata dimessa. Alla quarta, è morta nella sala d'aspetto mentre i suoi amici e il compagno la attendevano fuori. È ancora mistero sul decesso di Federica Fabbris, che domenica si era di nuovo presentata al nosocomio perché non si sentiva bene: dolori alla spalla, al collo, alla schiena, nausea e febbre. Tutti sintomi che lamentava da giorni: per questo si era già recata in ospedale in settimana, venendo sempre dimessa. Ora l'azienda Ulss 3 Serenissima di Venezia ha disposto un'indagine interna e un riscontro diagnostico sul corpo.

La ricostruzione - Come spiega La Repubblica, una settimana fa la 37enne aveva accusato dolori al collo e alla schiena. Presentatasi al pronto soccorso, le sono state fatte delle iniezioni che hanno calmato il malessere, poi è tornata a casa. In seguito ha cominciato a sentire dolori allo stomaco, e per la seconda volta si è recata in ospedale. Dagli esami non sarebbe emerso nulla, quindi è stata nuovamente dimessa. Nella giornata di sabato è però ritornata al nosocomio per la terza volta, perché i dolori non passavano: altra flebo, e ritorno a casa. Fino alla quarta, tragica volta. Durante gli accessi era stata anche sottoposta al tampone anti-Covid, risultato negativo.

La testimonianza - Un amico della donna ha raccontato al quotidiano le sue ultime ore di vita. Sabato sera Fabbris "non era uscita perché non si sentiva bene", così "domenica mattina siamo andati a trovarla a casa". La 37enne "si dimenava ancora per il mal di pancia", quindi l'hanno convinta "ad andare di nuovo in ospedale, anche se non ne voleva sapere". Poi ha aggiunto, in lacrime: "Non pensavamo che fosse addirittura in pericolo di vita".

L'indagine interna - "L'Usl 3 Serenissima è vicina nel lutto alla famiglia della persona deceduta, e mentre attende l'esito del riscontro diagnostico, doveroso per le modalità in cui è avvenuto il decesso, attraverso la direzione dell'ospedale ha avviato ogni verifica sull'assistenza offerta alla paziente per assicurarsi della corretta gestione del caso", ha fatto sapere l'azienda sanitaria.

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