DAVANTI A 70MILA SPETTATORI

Ultimo incoronato re di Roma al Circo Massimo: "Abbiamo vinto noi!"

Il cantautore ha toccato la sua città con il tour che sta girando gli stadi di tutta Italia. Una serata di festa con 70mila spettatori 

Ci sono voluti due anni per coronare il sogno di esibirsi al Circo Massimo nella sua Roma. Ma alla fine per Ultimo è stato un trionfo. Il cantautore, che sta girando l'Italia con il suo tour negli stadi rinviato due volte a causa del Covid, è stato accolto da 70mila persone festanti. Un pubblico variegato, per età e composizione, che testimonia come le canzoni di Ultimo facciano presa in maniera trasversale. Una serata per molti versi indimenticabile, con circa 30 canzoni per ripercorrere tutta la sua avventura musicale fino a oggi, e conclusa con un urlo liberatorio: "Abbiamo vinto noi!".

Maglietta smanicata autoreferenziale (la scritta è Ultimo in giallo), jeans, occhiali da sole, berretto al contrario, un grande sorriso e una gioia palpabile. Così Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, si è presentato sul palco del Circo Massimo per dare corpo a quelli che nonostante la giovane età (è classe 1996) sono numeri da popstar: 52 dischi di platino, 17 dischi d'oro, più di un miliardo di stream totali sul canale Spotify. Ma soprattutto di questi tempi ai numeri "virtuali" spesso non corrisponde una risposta adeguata di pubblico al momento di esibirsi dal vivo. Ultimo invece per questo tour ha venduto 550mila biglietti e il concerto romano è stata la ciliegina sulla torta, anche perché vissuto come un ritorno a casa ("Che bello che posso parla' romano tranquillamente" ha detto raggiante, introducendo nella seconda parte del concerto uno suoi brani poi personali, "Fateme cantà"). 

Su un palco alto più di 30 metri e largo più di 60, formato da due U, una verticale e una orizzontale che lo porta in mezzo al pubblico, il musicista regala una full immersion quasi senza pause (il primo "Ah belli!" arriva dopo la terza canzone) aperta, tra le decine di migliaia di luci dei cellulari con "Buongiorno vita", dal suo ultimo album, "Solo", scritto in pandemia uscito a ottobre 2021. Una partenza accompagnata dal piano, per passare subito alle sonorità pop rock, di brani nei quali Niccolò esplora soprattutto gli amori, gli incontri e se stesso, come "Quei ragazzi", "Dove il mare finisce", "Cascare nei tuoi occhi", e il nuovo singolo "Vieni nel mio cuore" e "Niente", intenso autoritratto ("Ma il mio non è un nome d'arte, È il nome che ha scelto quel giorno per me la realtà"), come "Sul finale".

Il brano precede il medley acustico nel quale Ultimo per la prima parte è accompagnato solo alla chitarra da una persona molto speciale per lui: "Roma Roma Roma Roma Roma... Voglio fare una presentazione, il maestro Pierlu, colui che mi ha insegnato la musica e che mi ha dato la possibilità di essere qui oggi - spiega -. Maestro se famo una cantata?" gli chiede, brindando insieme con un bicchiere di vino prima di cantare "Il bambino che contava le stelle", "L'eleganza delle stelle" e "Quella casa che avevamo in mente". "Spero di averti restituito una piccola parte di quello che mi hai dato" gli ha detto Niccolò abbracciandolo, prima di continuare la parte acustica con la sua band.

Si torna al pop rock per "I tuoi particolari" (con cui è arrivato secondo tra i big a Sanremo nel 2019) o "Pianeti". Prima dell'ultima emozionante parte al piano (da "Giusy" a "22 settembre") arriva anche un breve discorso e un consiglio per i ragazzi: "Vivete dentro la vostra passione, il vostro piano a, senza un piano b, dovete esserne ossessionati - spiega -. Quando ho iniziato a scrivere le canzoni a 14 anni onestamente ci credevo... ma non avrei mai pensato che la mia cameretta sarebbe diventata così grande".

Gran finale con il bis. "Sogni appesi" ("la canzone che fotografa la mia vita"), introdotto da una sua corsa sotto il palco, sfiorando le mani del suo pubblico e chiuso non trattenendo la commozione. Poi l'urlo 'Abbiamo vinto noi!".

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