A maggio la crescita congiunturale dell'export, "ininterrotta da inizio anno", si rafforza "trainata - secondo i dati Istat - soprattutto dalle vendite di beni strumentali e beni intermedi". Rispetto ad aprile la crescita è del 4,8%, mentre su base annua l'export segna "una netta accelerazione (+29,5%, da +15,1% di aprile), con incrementi diffusi a tutti i settori e a tutti i principali Paesi partner, a esclusione di Russia e Cina". Per l'import, invece, l'incremento tendenziale è del 48,8%.
A trainare sono ancora le importazioni dai Paesi esportatori di beni energetici: quelle dalla Russia segnano un aumento tendenziale del 126,9% e quelle dall'area Opec +97,6%. Dal lato delle esportazioni, gli Stati che forniscono i contributi maggiori all'incremento nazionale sono Stati Uniti (con un aumento del 42,0%), Germania (+27,1%) e Francia (+31,7%).
Dentro e fuori dall'Ue - Le vendite verso la Russia si riducono del 9,5% e quelle verso la Cina del 9,1%. L'aumento su base mensile dell'export è dovuto all'incremento delle vendite verso entrambe le aree, Ue (+4,9%) ed extra Ue (+4,6%) mentre la crescita annua è più sostenuta verso l'area Ue (+32,6%) rispetto ai mercati extra Ue (+26,1%). Il balzo tendenziale dell'import coinvolge sia l'area Ue (+36,6%) sia, in misura molto più ampia, l'area extra Ue (+65,5%).
I settori che trainano l'export -Tra i settori che contribuiscono maggiormente all'aumento dell'export si segnalano: metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+33,5%), prodotti petroliferi raffinati (+118,5%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+46,4%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+28,2%). Nei primi cinque mesi del 2022, la crescita tendenziale delle esportazioni (+22,6%) è dovuta in particolare all'aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+29,2%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+34,5%), prodotti petroliferi raffinati (+99,4%), sostanze e prodotti chimici (+28,5%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+20,8%).