"Non ci sono certezze che vi sia una regia russa dietro la crisi di governo in corso in Italia, ma di certo il presidente Vladimir Putin sta lavorando per destabilizzare il nostro Paese e l'Europa". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "Sono sicuro", ha detto Di Maio parlando del leader M5s Giuseppe Conte, che "stia compiendo una vendetta politica buttando giù" il presidente del Consiglio, Mario Draghi, perché "ancora non si dà pace per non essere riuscito a restare a Palazzo Chigi". Per Di Maio, l'unico modo per rafforzare Draghi è la "ricostituzione della maggioranza di unità nazionale", con la consapevolezza del fatto che una crisi creerebbe "un danno incalcolabile all'Italia e agli italiani".
"Se non ci sarà una svolta - ha affermato Di Maio a Il Messaggero -, il Parlamento verrà sciolto giovedì o venerdì e si andrà a elezioni il 25 settembre. Di conseguenza salteranno in Ue il tetto al prezzo del gas e in Italia le riforme del fisco e della concorrenza e non si potrà porre la fiducia per approvare leggi indispensabili per fronteggiare il disagio sociale provocato dall'inflazione e incassare i fondi del Pnrr", oltre a una potenziale esplosione della "crisi dello spread".
Mercoledì, ha spiegato il ministro degli Esteri, "non sarà solo una prova di responsabilità, quel giorno si decideranno anche i futuri assetti politici e alleanza fra i partiti". E parlando di Insieme per il futuro, il gruppo nato proprio dalla scissione operata da Di Maio dal M5s, ha detto che l'obiettivo di questa nuova realtà "è offrire agli italiani una nuova proposta politica".
Tajani: "M5s di Conte non può più far parte del governo" - Forza Italia è in pressing su Draghi, affinché resti premier e il governo vada avanti, ma senza Conte. "Siamo favorevoli a che il governo continui a lavorare fino al termine della legislatura, come Silvio Berlusconi ha sempre sostenuto per senso di responsabilità verso il Paese. Ma il M5s di Conte non può più farne parte", ha detto Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, a Il Corriere della Sera.
"Aprire questa crisi è stata una follia. Tornare con il M5s significa cedere ai ricatti di chi ha bruciato in un colpo solo 18 miliardi degli italiani e affossato l'immagine dell'Italia in Europa e nel mondo. Abbiamo bisogno di serietà ed affidabilità. Basta con i dilettanti allo sbaraglio. Non è accettabile che Bruto, che ha tentato di assassinare Cesare e continua ad avere quell'obiettivo, resti al suo posto", ha aggiunto.
"Aspettiamo cosa deciderà di fare il Capo dello Stato e cosa ci dirà Draghi. Abbiamo votatola fiducia tre giorni fa, non è che adesso possiamo allegramente mandare Draghi a casa. A casa devono andarci i 5 Stelle. Questo non è un momento normale: la crisi mondiale morde, c'è una guerra in Europa, c'è l'inflazione, l'aumento dei prezzi, il rischio che i più deboli siano quelli più danneggiati da una crisi. Non è un gioco, siamo una forza responsabile", ha concluso Tajani.