"Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica". Lo ha detto il premier Mario Draghi in Consiglio dei ministri (durato solo 15 minuti e convocato dopo l'incontro con Mattarella al Quirinale). "La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c'è più - ha spiegato il presidente del Consiglio -. E' venuto meno il patto di fiducia alla base dell'azione di governo".
"Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico", ha scritto Draghi nel suo annuncio letto ai ministri e poi reso pubblico alla stampa. "La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo. In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche".
"Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente - scrive ancora Mario Draghi -. Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più".
E poi il commiato ai ministri: "Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli Italiani".
Mattarella respinge le dimissioni e lo rinvia alle Camere - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Palazzo del Quirinale il presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Lo riferisce il Quirinale in una nota. Il presidente della Repubblica - si spiega - non ha accolto le dimissioni e ha invitato il presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinchè si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi presso il Senato della Repubblica.
Draghi riferirà alle Camere mercoledì - Il premier dimissionario Mario Draghi, secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, durante la riunione del Cdm avrebbe detto ai ministri che mercoledì 20 luglio riferirà alle Camere. Questo perché lo stesso Draghi è atteso il 18 e il 19 luglio ad Algeri per il quarto Vertice Intergovernativo tra Italia e Algeria.