Animali nei circhi: l'Italia va verso il divieto
Il nostro Paese potrebbe proibire definitivamente l’utilizzo di animali selvatici negli spettacoli circensi. Lo ha annunciato Patrizia Prestipino, deputata del Pd. Al momento sono 23 gli Stati membri che hanno già introdotto il divieto, totale o parziale
L'Italia si starebbe avvicinando al divieto di impiego degli animali nei circhi. Lo ha annunciato, in un post su Facebook, la deputata del Partito Democratico Patrizia Prestipino, che si augura che "queste obsolete e crudeli tradizioni finiscano".
Il testo - Nell’ordine del giorno presentato dalla deputata e approvato dal governo si legge: "Gli animali selvatici nei circhi sono costretti ad assumere comportamenti mai visti in natura e, sebbene alcuni di essi siano allevati in cattività da decine di generazioni, continuano comunque a seguire il comportamento tipico dei loro omologhi selvatici". Pertanto, il governo, come recita il testo verso la fine, "si impegna a valutare l’opportunità di prevedere il completo dell’utilizzo degli animali nelle attività circensi e negli spettacoli viaggianti".
La situazione in Italia e in Europa - Ferma a una legge di 50 anni fa (Legge n.337 del 1968), l'Italia consente, ancora oggi, l’uso di tutti gli animali nei circhi. Al contrario, la maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea ha già proibito l’uso delle bestie negli spettacoli circensi, perché ritiene che il loro impiego non abbia alcun valore educativo o culturale. Sono infatti 23 gli Stati membri che hanno già introdotto un divieto, totale o parziale. Ad esempio, Cipro e Grecia hanno proibito l’utilizzo di tutte le specie animali nei circhi, mentre in altri Paesi, come Austria, Croazia, e Paesi Bassi, il divieto vale soltanto per quelli esotici.
Il commento su Facebook - "Con grande gioia voglio annunciare che il governo ha appena approvato il mio ordine del giorno che prevede il divieto dell’utilizzo degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti", ha scritto su Facebook la deputata dem. "Non se ne può più di vedere quelle povere bestie esotiche costrette nei recinti di periferia. Speriamo che anche questa obsoleta e tristissima tradizione, che è contraria al benessere animale, diventi solo un brutto ricordo".
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