Dalla protezione ai giornalisti alle norme sul finanziamento dei partiti politici. Sono diversi gli ambiti su cui si sono concentrare le raccomandazioni della Commissione europea all'Italia in occasione della pubblicazione del terzo rapporto sullo Stato di diritto.
La stampa - Tra le categorie professionali a cui è stato dato più spazio nelle raccomandazioni all'Italia ci sono i professionisti della stampa. Nello specifico, la Commissione esorta l'Italia a "introdurre garanzie legislative e di altro tipo per riformare il regime di diffamazione, la protezione del segreto professionale e le fonti giornalistiche, tenendo conto degli standard europei sulla protezione dei giornalisti".
Il focus sui partiti - "Le norme sul finanziamento dei partiti politici - si legge nel capitolo del rapporto relativo all'Italia - e delle campagne elettorali mostrano alcune 'scappatoie' significative". È a fronte di queste ultime che la Commissione ha avviato "indagini su diversi casi e pronunciate condanne in primo grado". Nel testo si legge che "la pratica di incanalare le donazioni ai partiti politici attraverso fondazioni e associazioni politiche rappresenta un serio ostacolo alla responsabilità pubblica, poiché le transazioni sono difficili da tracciare".
Sistema giudiziario e lobby - L'Ue raccomanda, inoltre, l'Italia a "proseguire gli sforzi per migliorare ulteriormente il livello di digitalizzazione del sistema giudiziario, e proseguire le operazioni della polizia e delle procure contro la corruzione ad alto livello". Nel rapporto la Commissione europea invita l'Italia anche a "adottare norme esaustive sul conflitto di interessi e una regolamentazione delle lobby per istituire un registro operativo delle lobby". Nel testo si raccomanda al nostro Paese anche di "creare un'istituzione nazionale per i diritti umani".