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Commissione Ue, le raccomandazioni all'Italia: dai finanziamenti ai partiti alla digitalizzazione del sistema giudiziario

Presentato il terzo rapporto sullo Stato di diritto. Tra le richieste all'Italia "più garanzie legislative e di altro tipo per riformare il regime di diffamazione"

-afp

Dalla protezione ai giornalisti alle norme sul finanziamento dei partiti politici. Sono diversi gli ambiti su cui si sono concentrare le raccomandazioni della Commissione europea all'Italia in occasione della pubblicazione del terzo rapporto sullo Stato di diritto

La stampa - Tra le categorie professionali a cui è stato dato più spazio nelle raccomandazioni all'Italia ci sono i professionisti della stampa. Nello specifico, la Commissione esorta l'Italia a "introdurre garanzie legislative e di altro tipo per riformare il regime di diffamazione, la protezione del segreto professionale e le fonti giornalistiche, tenendo conto degli standard europei sulla protezione dei giornalisti".

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Mario Chiesa
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Mario Chiesa
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Mario Chiesa con Bettino Craxi
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Mario Chiesa con Antonio Di Pietro
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3 novembre 1995. Da sinistra a destra i magistrati della procura di Milano Francesco Greco, Francesco Saverio Borrelli,, Gherardo Colombo e Ilda Boccassini.
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10 giugno 1993. I tre magistrati del poll di Milano, Gherardo Colombo, Antonio Di Pietro e Piercamillo Davigo
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Il procuratore generale di Milano, Francesco Saverio Borrelli, con il procuratore della Repubblica Gerardo D'Ambrosio
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Antonio Di Pietro
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12 dicembre 1996. Manifestazione a sostegno dei magistrati davanti al palazzo di giustizia di Milano
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Piercamillo Davigo

Il focus sui partiti - "Le norme sul finanziamento dei partiti politici - si legge nel capitolo del rapporto relativo all'Italia - e delle campagne elettorali mostrano alcune 'scappatoie' significative". È a fronte di queste ultime che la Commissione ha avviato "indagini su diversi casi e pronunciate condanne in primo grado". Nel testo si legge che "la pratica di incanalare le donazioni ai partiti politici attraverso fondazioni e associazioni politiche rappresenta un serio ostacolo alla responsabilità pubblica, poiché le transazioni sono difficili da tracciare".

Sistema giudiziario e lobby - L'Ue raccomanda, inoltre, l'Italia a "proseguire gli sforzi per migliorare ulteriormente il livello di digitalizzazione del sistema giudiziario, e proseguire le operazioni della polizia e delle procure contro la corruzione ad alto livello". Nel rapporto la Commissione europea invita l'Italia anche a "adottare norme esaustive sul conflitto di interessi e una regolamentazione delle lobby per istituire un registro operativo delle lobby". Nel testo si raccomanda al nostro Paese anche di "creare un'istituzione nazionale per i diritti umani".

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