"Mario Draghi sarà l'ultimo presidente del Consiglio di questa legislatura, ma si può andare avanti anche senza i Cinque Stelle". Lo sostiene Silvio Berlusconi. Alla domanda se questo governo sia ai titoli di coda, il leader di Forza Italia risponde: "Non dipende certo da noi. Siamo stati i primi a volerlo e abbiamo assunto l'impegno di sostenerlo lealmente fino al 2023. Non cambiamo certamente idea. Però non è possibile che un governo vada avanti se ogni giorno una delle maggiori forze politiche che dovrebbero sostenerlo si dissocia fino a non votare provvedimenti essenziali. Per questo ho chiesto un chiarimento che non è più differibile".
"Se i Cinque Stelle sono ancora nel perimetro della maggioranza si comportino di conseguenza. Se non lo sono più, lo dicano chiaramente", precisa Berlusconi in un'intervista a La Stampa.
"In caso di elezioni anticipate saremo pronti" - Il leader di Forza Italia dubita che si possa andare a elezioni anticipate ma, nel caso si dovesse tornare anzitempo alle urne, "noi saremo pronti. I sondaggi sono in continua crescita e ci danno ormai stabilmente in doppia cifra. E naturalmente puntiamo ad andare molto più in là. In queste settimane con i miei collaboratori sto mettendo a punto il programma elettorale con il quale ci presenteremo agli italiani".
"Idea Grande Centro mi fa sorridere, destinato a fallire" - Per quanto riguarda invece l'idea di un Grande Centro "mi fa sorridere", prosegue Berlusconi, precisando che si tratterebbe "dell'ennesimo centro piccolo piccolo, affollato di leader senza seguito nel Paese, che avrebbero come unico obiettivo unificante quello di tentare di non farci raggiungere la maggioranza e poi di contrattare con la sinistra dopo le elezioni. Naturalmente un tentativo del genere sarebbe destinato a fallire". "Chi volesse davvero costruire un centro forte, credibile, di cultura liberale, cristiana, europeista, garantista, nel solco del Ppe può farlo con noi - conclude -. Il mio invito rimane sempre valido".