Papa Francesco ha spiegato in un'intervista che, in caso di dimissioni, vorrebbe essere considerato semplice "vescovo emerito di Roma" e non "Papa emerito". Il Pontefice ha aggiunto che in quel caso vorrebbe dedicarsi alla confessione dei fedeli, alla pratica della carità e a visitare i malati. Ha inoltre elogiato la scelta di Benedetto XVI, che si è dimesso nel 2013, e che "conduce una vita di pensione, lettura, studio e scrittura".
Il Pontefice: "Se mi ritirassi non vivrei né in Vaticano né in Argentina" - Francesco ha spiegato che, se e quando mai si ritirasse, non vivrebbe in Vaticano né tornerebbe nella natia Argentina. "Forse" potrebbe stabilirsi in Laterano. Vorrebbe invece trovare una chiesa a Roma dove poter continuare a confessare. "Sono il vescovo di Roma, in questo caso il vescovo emerito di Roma", ha affermato.
"Al momento non ho intenzione di dimettermi" - Il Papa ha riconosciuto di aver sempre creduto che il suo tempo in Vaticano sarebbe stato breve, "ma non me ne rendevo conto e sono passati 9 anni", ha ironizzato Bergoglio, che ha fatto della ricerca della "naturalezza" e della semplicità uno dei segni del suo pontificato. Certo, ha confessato che "gli fa un po' male il ginocchio", che si sente un po' "sminuito" anche se ora può camminare, ma che "mai", in ogni caso, gli è venuto in mente di dimettersi, fino a oggi. "Non ho intenzione di dimettermi. Al momento no", ha detto. Tuttavia, "se vedo che non posso, o mi faccio male o sono un ostacolo" aspetto l'"aiuto" per prendere la decisione di ritirarmi, ha spiegato.
"Il mondo può precipitare verso la terza guerra mondiale" - Nel corso dell'intervista il Pontefice ha messo in guardia sul rischio che il mondo stia precipitando verso una terza guerra mondiale e ha evidenziato che "guerre selvagge di distruzione" come quella che affligge l'Ucraina sono vissute da anni. "Da anni viviamo la terza guerra mondiale a pezzi, a capitoli, con guerre ovunque", anche se la guerra in Ucraina "ci tocca più da vicino". Il Pontefice ha fatto riferimento al dramma in Yemen e in Siria, alle vite troncate di 30.000 soldati, ragazzi morti nello sbarco sulle spiagge della Normandia, ai conflitti armati "che ci vengono imposti", che mostrano che "abbiamo perso coscienza della guerra". E "l'umanità continua a fabbricare armi", ha lamentato, aggiungendo con fermezza che la guerra "riduce in schiavitù", disumanizza, e che, secondo il Catechismo cattolico, "l'uso e il possesso di armi nucleari è immorale e non si può giocare con la morte a mano."
"Io filorusso? Rido" - Riguardo all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, Francesco ha sottolineato che preferisce parlare delle vittime piuttosto che dei carnefici, "del Paese che viene attaccato" e delle "cose selvagge che leggiamo e che sappiamo già chi le fa". Si è mostrato favorevole a "lasciare la porta aperta alla coscienza della persona" e ha sorriso quando gli è stato chiesto un commento sul fatto che lo si accusi di essere "filorusso": "Rido. La capacità delle persone di esprimere la propria opinione non ha limiti" e "molte delle opinioni sono costruite sull'onda dell'ultimo Twitter", ha detto.
"Aborto? Biden interroghi la sua coscienza" - Il Papa è tornato a parlare del tema aborto, condannandolo e affermando che "dati scientifici" dimostrano che "un mese dopo il concepimento, il Dna del feto è già lì e gli organi sono allineati. C'è la vita umana. È giusto eliminare una vita umana?", si è chiesto il Pontefice. Riguardo alla posizione favorevole del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, cattolico, alla tutela del diritto all'aborto, Francesco ha dichiarato che "lo lascia" alla sua "coscienza": "Parli al suo pastore di questa incoerenza".