Marino Bartoletti ha vinto la 59esima edizione del Premio Bancarella Sport con "Il ritorno degli dei" (Gallucci Editore). Il giornalista e scrittore è stato premiato il 9 luglio in piazza della Repubblica a Pontremoli (Massa-Carrara), nell'ambito della kermesse "La #Community del Libro - 70 anni di Premi Bancarella". A condurre la serata il direttore editoriale di Tgcom24 Paolo Liguori e la giornalista Laura Gioia.
I libri in gara - Oltre a "Il ritorno degli dei" di Bartoletti, risultato vincitore, in pole position per ottenere il premio c'erano anche "Forza gentile. La mia vita, il mio calcio" di Andriy Shevchenko con Alessandro Alciato (Baldini&Castoldi), "Giù la maschera. Confessioni di una campionessa imperfetta" di Elisa Di Francisca con Gaia Piccardi (Solferino), "Io c'ero davvero. Reportage da due virus: il Covid e il giornalismo" di Gian Paolo Ormezzano (Minerva Edizioni), "Patagonia, il grande sogno" di Ermanno Salvaterra (Mondadori) e "Valentino Rossi, il tiranno gentile" di Marco Ciriello (66thand2nd).
La giuria - Alla serata del 9 luglio ha partecipato anche Gianfelice Facchetti con il libro "C'era una volta a San Siro" (Piemme), libro segnalato dalla giuria. La sestina finalista, selezionata tra oltre cinquanta volumi, è stata votata dalla "grande giuria", ossia i librai indipendenti appartenenti alle due associazioni organizzatrici dei Premi Bancarella e gli elettori designati dal Panathlon Distretto Italia e dall'Unione Nazionale Veterani dello Sport.
L'evento - La kermesse ha festeggiato il 70esimo anniversario dalla fondazione del Premio Bancarella con una settimana di incontri ed eventi a Pontremoli. A organizzare l'evento la Fondazione Città del Libro, rappresentata dal presidente Ignazio Landi e dalla segretaria del premio Giuditta Bertoli, con l'obiettivo di omaggiare chi in passato ha creduto a questo progetto.
Un estratto dal libro vincitore: "Scese dall'auto. Mani in tasca, bavero rialzato. Cercò di evitare la luce dei lampioni. Si diresse, con un po' di incoscienza, verso la tribuna, sperando di trovare un varco per avvicinarsi al campo di gioco. Il suo nome e il suo viso erano dappertutto, persino su un muro di cinta tinto d'azzurro con la sua immagine. Poi vide la scritta "Stadio Diego Armando Maradona".