L'uomo arrestato in Giappone, accusato di aver sparato a Shinzo Abe, è un ex militare delle Forze di autodifesa, che ha servito per circa tre anni nella Marina, e aveva deciso a uccidere Abe perché "provava risentimento personale" nei confronti dell'ex premier. Lo riporta l'emittente pubblica Nhk, riferendo che il 41enne Tetsuya Yamagami, è stato bloccato dalle forze dell'ordine subito dopo aver esploso i primi due colpi.
L'arma utilizzata dall'uomo, riferiscono i media nipponici, sembra a tutti gli effetti essere di produzione artigianale.
"Provavo risentimento per l'ex primo ministro Shinzo Abe e per questo volevo ucciderlo - avrebbe detto agli inquirenti Yamagami -. Non si è trattato di questione di credo politico".
Il killer: "Abe legato a un'organizzazione che odiavo" - Secondo quanto riferito dalla polizia, il 41enne nutriva "rancore" nei confronti di una "organizzazione" a cui pensava fosse legato l'ex premier giapponese. "Il sospetto ha dichiarato di nutrire rancore nei confronti di una particolare organizzazione e di aver commesso il crimine perché credeva che l'ex primo ministro Abe avesse un legame" con tale organizzazione.