Blue Eco Line: la startup che salva i fiumi dalla plastica
Salvare i mari risolvendo il problema direttamente a monte, questa la missione del giovane gruppo di ideatori
Le nuove generazioni hanno a cuore il Pianeta più di quanto abbiano mai fatto i loro genitori. I giovani sono i primi a essersi resi davvero conto di quanto sia fondamentale preservare il mondo.
Con questo obiettivo è stata lanciata Blue Eco Line, giovane startup nata per contrastare l’inquinamento marino da plastiche, lavorando direttamente sui fiumi. Una soluzione sviluppata grazie alla tecnologia River Cleaner. Un impianto automatizzato e gestito da remoto di raccolta dei rifiuti galleggianti, in grado anche di smaltirli. Una tecnologia che, unita al sistema di monitoraggio River Eye, aiuta ad evitare che plastiche e microplastiche finiscano in mare. River Eye serve infatti a identificare e classificare i materiali inquinanti, distinguendo quelli organici dalla plastica.
Blue Eco Line è nata nel 2018 dalla volontà di quattro ragazzi di salvaguardare la salute degli ecosistemi marini. L’idea alla base del loro lavoro è proprio quella di risolvere il problema dell’inquinamento a monte, prevenendo che i rifiuti dai fiumi scivolino nei mari. Attualmente, infatti, ben l’80% della plastica che si trova negli oceani arriva dai corsi d’acqua.
Il punto di forza della startup è poi la completa automatizzazione degli impianti. Intelligenza artificiale e “computer vision” portano significativi vantaggi. Gestire le operazioni da remoto e raccogliere i rifiuti fluviali convogliandoli direttamente al piano stradale consente di integrare la raccolta di plastica nel regolare processo di raccolta urbana.
Un modo innovativo per aiutare la salute dei nostri fiumi.
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