Dodici ore di lavoro per 30, massimo 40 euro al giorno. È la paga di Andrea, giovane napoletano che dopo essersi diplomato all'istituto alberghiero ha svolto diversi lavori nell'ambito della ristorazione e non, ma senza mai ottenere paghe dignitose e prospettive di carriera. Lo racconta alle telecamere di "Controcorrente" e spiega: "Spesso ho lavorato per tre euro a ora, ho sempre sottoscritto contratti stagionali che, però, non coprivano mai tutto il periodo di attività. Lavoravo da marzo a ottobre, ma il contratto risultava solo per gli ultimi tre mesi".
Negli anni Andrea ha svolto il barman per una media di 35 euro per 12 ore di lavoro al giorno. Il cameriere di eventi per 70 euro al servizio, ha lavorato in un call center per 300 euro al mese e come addetto alla sicurezza in un centro commerciale per 200 euro alla settimana. Non gli si dica che non ha voglia di lavorare, Andrea "ha mollato perché stanco di essere sfruttato". "Ho detto basta quando mi hanno promesso 110 euro per fare il cameriere a un evento e a fine giornata lavorativa me ne hanno dati 70", racconta Andrea che a 30 anni ha deciso di cambiare strada, studiare per un altro settore per avere maggiori possibilità lavorative.
"Oggi lavoro come agente di commercio nel settore farmaceutico - racconta - la differenza che noto rispetto ai lavori svolti in precedenza è il sentirsi appagati sotto diversi punti di vista: sia per le prospettive di carriera che per le possibilità economiche ", conclude.