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India, scompare il figlio di una ricca famiglia: un impostore lo "sostituisce" per 41 anni

Avevano denunciato la scomparsa del sedicenne nel 1977. L'uomo che gli ha rubato l'identità, Dayanand Gosain, è stato condannato a sette anni di prigione

Eric Benedusi /Ihaveatrip

Un uomo per 41 anni si è finto il figlio di un ricco proprietario terriero. L'impostore aveva assunto l'identità di Kanhaiya Singh, scomparso nel 1977 nello Stato del Bihar, India nord-orientale, mentre tornava a casa da scuola. La storia è stata ricostruita da Soutik Biswas in un articolo per la Bbc. La condanna arriva dopo quasi quattro decenni, dichiarato colpevole di furto d'identità, imbroglio, associazione a delinquere, dovrà scontare sette anni di prigione.

La storia - All'epoca dei fatti la famiglia denunciò immediatamente la sparizione del figlio ma le ricerche non portarono a nulla. Kanhayia era il primogenito del benestante Kameshwar Singh, influente proprietario terriero nel distretto di Nalanda, che dopo la scomparsa cadde in depressione. La disperazione lo spinse a recarsi da stregoni, indovini e ciarlatani di ogni genere. Un giorno uno sciamano del villaggio gli annunciò che suo figlio era vivo e che presto sarebbe ritornato.

Nel settembre del 1981, in un villaggio vicino a quello del 16enne scomparso, arrivò un giovane. Il ragazzo sosteneva di essere "figlio di una persona importante" ma per vivere cantava e medicava per le strade.

Le voci arrivarono presto a Kameshwar Singh, ormai anziano e quasi cieco si convinse che quello fosse davvero suo figlio. La notizia giunse anche alla moglie di Singh, Ramsakhi Devi. La madre si rese subito conto che quell'uomo non era chi diceva di essere. Lo denunciò per furto d'identità e l'impostore trascorse un mese in prigione. Kameshwar Singh, però, era irremovibile: quel giovane era il primogenito scomparso.

La farsa - Dayanand Gosain, questo è il vero nome del truffatore, dopo quasi quattro decenni è stato dichiarato colpevole di furto d'identità, imbroglio, associazione a delinquere, con una condanna in prigione di sette anni.

Come un moderno Mattia Pascal di Priandello, Gosain nel corso del processo ha cercato di "uccidere" la sua identità originale con un certificato falso. Non ci sono dubbi sull'inganno, l'uomo aveva rifiutato di fornire un campione del Dna da confrontare con quello della figlia di Singh. 

Negli anni in cui Gosain ha indossato i panni di Kanhayia Singh ha frequentato l'università, si è laureato, si è sposato, ha votato, ha ottenuto un porto d'armi e ha amministrato le terre di "suo padre". Si è anche costruito una famiglia, la quale si rifiuta di credere a tutta questa storia.

Del vero Kanhaiya Singh, ancora nessuna traccia. 

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