Onu: salgono a 828 milioni le persone che soffrono la fame nel mondo
Il rapporto sullo "Stato della sicurezza alimentare e della nutrizione" evidenzia come si siano fatti passi indietro negli sforzi per eliminare la malnutrizione
Nel 2021 è salito a 828 milioni di numero delle persone che ha sofferto la fame a livello mondiale, circa 46 milioni in più rispetto al 2020 e 150 milioni dallo scoppio del Covid. È quanto emerge dal rapporto delle Nazioni Unite 2022 sullo "Stato della sicurezza alimentare e della nutrizione", secondo cui "il mondo si sta allontanando dall'obiettivo di sconfiggere entro il 2030 fame, insicurezza alimentare e malnutrizione in tutte le sue forme". Si prevede che nel 2030 quasi 670 milioni di persone (l'8% della popolazione mondiale) soffriranno ancora la fame.
Quadro sconfortante - L'ultimo rapporto sul tema, dunque, traccia un quadro desolante. I numeri evidenziano come il mondo abbia fatto passi indietro negli sforzi per eliminare la fame e la malnutrizione. Lo scorso anno erano infatti 2,3 miliardi le persone che vivevano in una situazione di insicurezza alimentare grave o moderata, 350 milioni in più rispetto a prima dello scoppio della pandemia. Erano invece 3,1 miliardi coloro che non hanno potuto permettersi una dieta sana nel 2020, 112 milioni in più rispetto al 2019.
Lo studio segnala, inoltre, la crescita del divario di genere: in un anno il gap è aumentato di oltre un punto percentuale, con il 31,9% delle donne contro il 27,6 degli uomini. Infine, il report stima che siano 45 milioni i bambini al di sotto dei cinque anni a soffrire di deperimento e 149 milioni quelli con deficit di sviluppo a causa di una mancanza di nutrienti essenziali.
Le cause - “Questo rapporto evidenzia l'intensificarsi di questi fattori principali di insicurezza alimentare e malnutrizione: shock climatici estremi ed economici, combinati con crescenti disuguaglianze”. Queste le parole dei capi delle cinque agenzie delle Nazioni Unite che hanno pubblicato il rapporto (Fao, Ifad, Unicef, Wfp e Oms). A sconvolgere le catene di approvvigionamento internazionali c'è ovviamente la guerra in Ucraina, responsabile dell'aumento dei prezzi di grano, fertilizzanti ed energia.
Le soluzioni per il futuro - Lavorare insieme cercando soluzioni comuni. È questo il pensiero dei direttori dei diversi enti dell'Onu, concordi sull'importanza di agire subito. "Dobbiamo intraprendere azioni più audaci per costruire la resilienza contro gli shock futuri", si legge nel rapporto.
Un ruolo decisivo potrebbe essere ricoperto dai governi dei principali Stati mondiali, che dovrebbero fare di più per ridurre le barriere e incentivare la produzione, fornitura e il consumo di cibi nutrienti. Per favorire una ripresa economica è quindi necessario ripensare il sostegno alimentare e agricolo.
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