Un grande momento di condivisione e di confronto culturale e di pensiero, nella splendida cornice degli angoli più suggestivi di Mantova: torna Festivaletteratura, in programma da mercoledì 6 a domenica 10 settembre, e offre un momento di divertimento culturale, con incontri, laboratori, percorsi tematici, concerti e spettacoli in compagnia di narratori e poeti saggisti, artisti e scienziati di fama internazionale, in cui la letteratura è intesa in senso ampio e con un tocco di curiosità.
La kermesse, giunta alla sua ventunesima edizione, porta in primo piano come da tradizione la splendida rete di piazze, palazzi e giardini come palcoscenico ideale in cui mettere in moto il dialogo e incrociare i pensieri. Insieme alla continua proposta di scrittori di valore, spesso ancora poco noti al grande pubblico, Festivaletteratura propone un programma di progetti partecipati di lettura, ricerca e rielaborazione dei saperi, con spazi per la promozione del talento e momenti di formazione confidenziale.
Tra gli ospiti internazionali di maggiore richiamo vanno ricordati: Chimamanda Ngozi Adichie, scrittrice nigeriana divenuta punto di riferimento per la lotta contro il razzismo e per i diritti delle donne, lo statunitense George Saunders, la giallista Elizabeth George, il cinese Yu Hua, più volte candidato al Nobel e apprezzata firma del New Yorker, la scrittrice inglese per ragazzi Frances Hardinge, oltre ai ritorni di Arturo Pérez-Reverte, Richard Mason ed Elizabeth Strout, per citarne solo alcuni.
Un tema ricorrente di questa edizione è quello della condizione di profugo, che accomuna molti degli autori stranieri presenti: tra questi il libico Hisham Matar, premio Pulitzer 2017 per l’autobiografia; Kim Thúy, scrittrice naturalizzata canadese fuggita dal Vietnam nella stagione dei boat people; Madeleine Thien, figlia di esuli cambogiani; Tash Aw, giovane autore britannico di origini malesi. Le guerre di oggi e di ieri fanno da sfondo alle narrazioni di molti scrittori, come il pluripremiato autore angolano Josè Eduardo Agualusa, l’indonesiano Eka Kurniawan e il poeta ed esule siriano Faraj Bayrakdar. Le guerre dell’Occidente contro il terrorismo vengono rilette nel dialogo tra l’inglese Harry Parker e lo statunitense Brian Turner, reduci rispettivamente delle campagne in Afghanistan e in Iraq. Al racconto della guerra e dell’esilio si accompagna una riflessione dedicata al mondo musulmano: Joby Warrick, giornalista del Washington Post e due volte premio Pulitzer, ripercorre la vicenda dell’ISIS, il politologo Olivier Roy cerca di individuare i legami tra istanze sociali insoddisfatte delle seconde e terze generazioni di migranti e islamismo radicale, Fethi Benslama propone una lettura psicoanalitica della disposizione al sacrificio che anima decine di giovani musulmani, lo scrittore tunisino Shukri al-Mabkhout parla delle speranze tradite della stagione delle primavere arabe.
Nel programma del Festival, trovano spazio anche altri temi di scottante attualità, tra cui la questione europea, le storie personali, le nuove tecnologie, l’emergenza climatica, l’arte, il design e l’architettura, la voce delle donne (alle quali è dedicata anche la serie “Processi”, la riapertura di storici casi giudiziari attraverso documenti archivistici). Grande spazio anche per gli appassionati di thriller e per i giovanissimi, con Blurandevù, una delle poche palestre di formazione al confronto letterario in compagnia di una decina di ragazzi dai 16 ai 22 anni.
I bambini e i ragazzi hanno uno spazio tutto per loro, ospitato presso la Casa del Mantegna, nel quale è allestito uno spazio-museo-laboratorio, vera e propria fucina creativa. Tra gli autori presenti: lo scrittore catalano Jordi Sierra i Fabra, promotore di una fondazione a sostegno degli Under 18 che desiderano mettersi alla prova con la scrittura, la statunitense Nina LaCour, Marianne Barcilon e Magali Bonniol, amatissime dai piccoli grazie alle loro storie di bambini e animali. Pino Costalunga racconta favole della tradizione europea, mentre Chiara Lagani aprirà i quattordici libri di Oz pubblicati dopo quello del Mago e totalmente sconosciuti in Italia.
Una sezione specifica è dedicata al rapporto tra poesia e canto, motore di arte colta e popolare, “La parola che canta”. Nelle serate di giovedì, venerdì e sabato scrittori, studiosi e artisti di varia esperienza e formazione tengono conversazioni, concerti, letture, improvvisazioni, tra cortili e stanze affrescate. Tra gli invitati si segnalano Francesco Guccini, Giovanna Marini, i Fanny & Alexander, Mariangela Gualtieri, i Cuncordu e Tenore di Orosei, Umberto Fiori, Giovanni Bietti, Fabrizio Scipioni, Massimo Giuntoli, Michele Spanghero.
Giunge a compimento il progetto del Vocabolario Europeo, nato per scoprire le relazioni tra le culture linguistiche che attraversano l’Europa: curato da Giuseppe Antonelli e Matteo Motolese, il volume viene distribuito gratuitamente durante i giorni del Festival.