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Cospaia: un antico mini-stato, oggi borgo gioiello dell’Umbria

La storia curiosa di una repubblica, indipendente per quattrocento anni, immersa nella strepitosa bellezza dell’Alta Val Tiberina 

Umbria: le bellezze dell'Alta Val Tiberina

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Il panorama dell'Alta Val Tiberina
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Cospaia: rievocazione storica della proclamazione della repubblica indipendente
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San Giustino: il Castello Bufalini
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Cospaia: le belle campagne coltivate a erbe officinali
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 Città di Castello: il Museo Fondazione Burri
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Gli immensi spazi dell'ex essiccatoio nel quale sono esposte le opere del celebre pittore
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L'incantevole paesaggio dell'Alta Val Tiberina
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L'incantevole paesaggio dell'Alta Val Tiberina
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L'incantevole paesaggio dell'Alta Val Tiberina
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Montone, il borgo in cui visse il celebra capitano di ventura Fortebraccio
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Il borgo di Montone
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Il borgo di Montone
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Una regione in cui si mangia benissimo: ecco i fiori di zucca fritti
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I sigari sono una grande tradizione: esiste anche il sigaro Cospaia
Una regione di grande bellezza paesaggistica e ricca di borghi storici

Ricordate la Genovia, la piccola monarchia indipendente di cui la bella Anne Hathaway si scopre improvvisamente principessa nel film Pretty Princess? O la Aldovia, altro piccolo regno al centro delle vicende della serie di film Un principe per Natale? La realtà, come spesso accade, supera la fantasia: in Umbria esiste realmente, o per lo meno è esistito nella storia, un mini stato di questo genere: è Cospaia, oggi grazioso borgo umbro immerso in un panorama collinare mozzafiato, ma repubblica indipendente fino al non lontano 1826, nata ben quattrocento anni prima da un equivoco nel tracciare i confini tra lo Stato della Chiesa e quello di Firenze.

L’equivoco nacque dopo la battaglia di Anghiari del 1440, combattuta nella piana antistante la città tra le truppe milanesi dei Visconti e una coalizione guidata da Firenze, comprendente anche lo Stato Pontificio e Venezia. La sconfitta dei Milanesi fermò la loro avanzata verso il centro d’Italia, ma portò anche a ridisegnare i confini tra Firenze e lo Stato Pontificio. Il confine doveva seguire il corso di un torrente, che in quel punto si divide però in due bracci: ciascuno dei due Stati tracciò il confine lungo un rio diverso, lasciando di fatto una collinetta e una piccola striscia di terra fuori dalla sovranità di entrambi: Cospaia, appunto.  I suoi abitanti nel 1441 colsero l’occasione per rivendicare e ottenere l’indipendenza: il territorio era così piccolo da non creare una minaccia, o forse il suo ruolo di Stato cuscinetto non era sgradito alle potenze circostanti, tanto che Cospaia rimase una repubblica indipendente per quattro secoli, senza leggi scritte e senza riscossione di tasse. Terra di coltivazione del tabacco, ancora oggi attività presente e redditizia della regione, e zona franca in cui prosperava il contrabbando, Cospaia perse la sua indipendenza nel 1826, quando il territorio fu venduto dai capifamiglia che la possedevano per una cifra ridicola e spartito fra i vicini comuni di San Giustino e di Sansepolcro. 

Cospaia è oggi un grazioso borgo umbro assai fiero della sua storia, immerso nello splendido panorama collinare dell’Alta Val Tiberina.  Nel vicino borgo di San Giustino, di cui Cospaia costituisce oggi una frazione, è interessante visitare Castello Bufalini. Il maniero nel Quattrocento svolse il ruolo di fortezza difensiva, poi divenne dimora della famiglia da cui prende nome, che dalla metà del Cinquecento la trasformò in residenza nobiliare. Più volte ristrutturata e abbellita nel corso dei secoli con preziosi dipinti, decorazioni e uno splendido giardino all’italiana, il Castello è stato abitato fino al 1986, anno in cui è stato acquisito dal demanio dello Stato. Per questa sua particolare storia, il Castello una delle poche dimore nobiliari ancora integre, arredi compresi. 

Volendo proseguire l’esplorazione della regione, non si può mancare una visita alla vicina Città di Castello, centro principale dell’Alta Valle del Tevere. La città ha una lunghissima storia alle sue spalle: fondata dagli Umbri, divenne quasi subito municipio romano. Il centro storico della città è racchiuso all’interno delle mura medievali che cingono ancora oggi le opere architettoniche ed artistiche più significative, gran parte delle quali frutto del mecenatismo della famiglia Vitelli tra il Quattrocento e il Cinquecento. Da vedere la cappella Vitelli, progettata dal Vasari e situata all'interno della chiesa gotica di San Francesco. Il Vasari è autore anche del progetto del magnifico Palazzo Vitelli alla Cannoniera, sede attuale della Pinacoteca. Da non perdere anche il trecentesco Palazzo Comunale, edificato su antiche rovine romane, con l’adiacente Torre Comunale.

Se, dopo questa immersione nella storia antica, sentiamo il desiderio di ammirare qualcosa di più contemporaneo, basta uscire dal centro storico di Città di Castello per incontrare gli straordinari e inconsueti spazi del Museo Fondazione Burri. Lo spazio espositivo, realizzato recuperando gli ex seccatoi di tabacco, è stato inaugurato nel luglio 1990 e ospita 128 opere del pittore Alberto Burri, realizzate tra il 1970 e il 1993, tra cui cicli pittorici e sculture monumentali, collocate anche sul prato all'esterno. La struttura, costruita alla fine degli anni Cinquanta per l’essiccazione del tabacco dell'Alta Val Tiberina e dismessa una ventina di anni dopo, con la vastità dei suoi ambienti è la sede ideale per ospitare le opere del pittore, tutte di grandi dimensioni. 

Al termine di tutto questo, per cogliere l’intenso spirito di questa regione, non resta che girovagare sulle colline e nella piana di Cospaia, magari seguendo uno dei numerosi percorsi ciclabili che attraversano i vigneti e i campi coltivati a tabacco e a erbe officinali, tra distese di verbasco e di camomilla, dalle quali si traggono essenze utilizzate in erboristeria e per la realizzazione di cosmetici. E se la nostra bicicletta è a pedalata assistita, tanto da non temere qualche salita, vale la pena arrivare fino allo splendido borgo di Montone, uno dei borghi più belli d’Italia e patria del celebre capitano di ventura Andrea Fortebraccio, noto semplicemente come Braccio. Qui i più devoti possono recarsi nella Collegiata da Santa Maria dove è custodita come preziosa reliquia una spina della corona di Cristo. E alla fine, non resta che ammirare lo splendido panorama circostante. 

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