L’aria è frizzante per l’aroma del mare e per la vitalità che attraversa le viuzze e le piazzette del centro; lo sguardo corre libero fino all’orizzonte e spazia per 180° su un panorama tra i più belli del mondo, tra i borghi della Costiera Amalfitana, il blu intenso del mare e del cielo e il verde brillante della collina; le stradine brulicano di belle cose che richiamano l’attenzione dalle vetrine dei negozi. Siamo a Ravello, il salotto chic e scintillante di cultura affacciato sul Mar Tirreno, a pochi chilometri da Amalfi. Un luogo di bellezze naturali, di gioielli architettonici, di gastronomia sopraffina e sede di un festival musicale che ogni estate offre una ricca panoramica di eventi e di personaggi musicali internazionali.
Ravello fu fondata nel V secolo e, vista la sua posizione arroccata sulla collina, offrì un ottimo rifugio dalle scorrerie dei barbari successive alla caduta dell’Impero Romano, ma raggiunse il momento del suo massimo splendore nel XI secolo, all’epoca della Repubblica di Amalfi. Appartiene a questo periodo il Duomo, nel quale è custodita un’ampolla con il sangue di S. Pantaleone, patrono della città, che ogni anno presenta il fenomeno della liquefazione. A pochi passi dal Duomo e con accesso dalla graziosa piazzetta, si trova Villa Rufolo, famosa per i suoi giardini e per lo spettacolare belvedere sul quale ogni anno viene allestito un suggestivo palcoscenico sospeso che ospita le performance del Ravello Festival. Il giardino inferiore ospita tutte le estate i Concerti Wagneriani, in onore del compositore tedesco che li visitò e che, secondo alcuni, ne trasse ispirazione per la sua opera Parsifal. Il palazzo appartenne alla antica famiglia ravellese dalla quale prende nome, citata anche in una novella del Boccaccio. Si accede attraverso un’apertura nella Torre d’Ingresso; si percorre poi un viale fino alla Torre Maggiore. L’attrattiva principale sta nei giardini a terrazze, a strapiombo sulla Costiera, dai quali si gode di un grandioso panorama.
Dall’altro lato di Ravello si trova invece Villa Cimbrone, altra grande attrattiva architettonica e paesaggistica. La villa prende nome dal promontorio roccioso Cimbronium, sul quale sorgevano le rovine di una villa romana, poi trasformata in casale e successivamente in residenza di alcune nobili famiglie locali, mentre attualmente ospita un hotel di lusso. Oggi il promontorio è occupato quasi interamente da uno splendido giardino, visitabile tutto l’anno, ornato di antiche statue e dalla celebre Terrazza sull’infinito, dalla quale si ammira una vista incomparabile sul Golfo di Salerno.
I palazzi storici di Ravello sono stati restaurati e per lo più ospitano oggi alberghi a cinque stelle. Uno dei più importanti e confortevoli è Palazzo Avino (www.palazzoavino.com):situato alla sommità di una collina e a pochi minuti da Villa Rufolo. La struttura è stata ricavata dal restauro di Palazzo Sasso, un’antica dimora gentilizia del XII secolo, della quale sono stati conservati gli elementi architettonici di base. Le 43 stanze e suite, sono tutte diverse una dall’altra e sono arredate con pregiati mobili d’epoca, ma nonostante il lusso degli ambienti, l’accoglienza invita l’ospite a sentirsi come se fosse a casa propria. Il panorama che si gode da tutti i luoghi dell’albergo è di bellezza incomparabile, così come il colpo d’occhio dalla grande piscina all’aperto, sulla quale si affacciano la Spa e il ristorante Rossellinis, insignito di una stella Michelin.
Passeggiando per le vie e per le piazzette del paese si respirano storia e bellezza in tutti gli angoli, tra le architetture armoniose degli edifici e i colori e i profumi dei prodotti in vendita in negozi e botteghe. Oltre a pregiati prodotti del territorio, in particolare olio, vino e limoni, fanno bella mostra di sé le splendide e coloratissime ceramiche di artigianato artistico. Uno dei tanti saperi antichi che però possono essere colti da chi si trova in visita, a patto che sia curioso e aperto a cogliere ogni opportunità: ad esempio, a pochi passi dal Duomo si può visitare un fantastico orto organico a terrazze, nel quale crescono le ottime materie prime utilizzate nel ristorante dell’adiacente Hotel Villa Maria e che si può imparare a utilizzare nella Scuola di cucina Nonna Orsola, annessa all’albergo. (www.cookingravello.com/). Dopo aver raccolto insieme allo chef erbe aromatiche, ortaggi e frutta, ci si trasferisce in cucina e si comincia a lavorare, magari dopo aver imparato anche a preparare una fantastica mozzarella sotto la guida di un esperto casaro.
Allontanandosi di qualche chilometro da Ravello si può continuare l’esplorazione del territorio e dei suoi sapori con la visita ad Amalfi del lemon garden di Salvatore Aceto (https://amalfilemonexperience.it), in cui l’arte della coltivazione di questi deliziosi frutti si trasforma in un tour esperienziale in cui scoprire la perizia antica ed eroica richiesta da queste coltivazioni, abbarbicate lungo il fianco di una collina scoscesa. Oltre ai frutti, al celebre liquore che se ne ricava e alle ottime torte casalinghe, non si deve assolutamente perdere il prelibato miele al limone che si produce qui. Chi invece preferisce il vino, può recarsi a Tramonti, a pochi chilometri nell’entroterra, nella Tenuta San Francesco e scoprire l’uva pepella, così chiamata per i suoi acini piccoli come grani di pepe, o assaggiare i vini prodotti dalle vigne antiche prefilossera, tra cui il tintore in purezza chiamato E’ISS. E, ovunque ci si sposti, il mare e la costa d’Amalfi sono uno scenario onnipresente, maestoso e ardito dal quale è difficile distogliere lo sguardo.