Sostenibilità e transizione passano dalle case degli italiani
Il Superbonus è stato uno dei volani per sensibilizzare sul tema dell’efficientamento energetico: una rivoluzione della quale quale Distretti Ecologici si fa promotrice e portavoce
La crisi climatica prima, la pandemia poi, e infine la guerra in Ucraina con lo shock energetico e il balzo dei prezzi di carburanti, gas ed elettricità, hanno portato il tema della transizione nella quotidianità, e negli ultimi anni la sostenibilità ambientale è diventata uno degli obiettivi principali di governi e istituzioni, aziende e singoli cittadini. Una sostenibilità che, sebbene spesso si tenda a semplificare identificandola solo con il passaggio alle energie rinnovabili, è in realtà molto più sfaccettata e complessa. Perché la transizione è fatta anche e soprattutto di un passaggio verso un nuovo modo di vivere e di rapportarsi con la nostra società, con l’ambiente che ci circonda e con l’economia che ci sostiene, a partire da interventi per rendere più efficienti i consumi di energia.
In questo gli incentivi per la riqualificazione e l’efficientamento energetico, presenti ormai da diversi anni, sono stati una grande opportunità per sensibilizzare gli italiani sul tema, ma il vero punto di svolta è stato rappresentato dall’introduzione del Superbonus 110%, che ha consentito da un lato il rilancio del settore dell’edilizia dopo il momento di crisi determinato da pandemia e lockdown, e dall’altro di intervenire in modo massiccio sul patrimonio immobiliare del nostro Paese, notoriamente datato e poco efficiente dal punto di vista energetico.
E se da un lato, secondo i critici, questo incentivo ha portato a una corsa sfrenata all’esecuzione di lavori anche di dubbia qualità, dall’altro è innegabile che molte aziende del settore si siano impegnate concretamente per il Superbonus, oltre che in una possibilità di rilancio, anche in un concreto e tangibile passo avanti verso l’obiettivo della sostenibilità. Tra queste aziende spicca Distretti Ecologici che, nata nel 2018 come rete di imprese attive nell’ambito della sostenibilità, è oggi uno dei leader del settore in Italia. E i numeri parlano chiaro: oltre 70 cantieri aperti con più di 2mila unità abitative in lavorazione nel Lazio per un importo che supera gli 80 milioni di euro di lavori, con altri 150 milioni di euro di interventi in ambito Superbonus già programmati. E grazie al network di partner strategici e finanziari su cui Distretti Ecologici può contare, senza i problemi di cessione dei crediti e approvvigionamento di materiali che altre realtà hanno sperimentato.
Del resto, Distretti Ecologici, con oltre 40 milioni di euro annui di fatturato e con rating che ne certificano la massima solidità e affidabilità commerciale, è uno dei maggiori operatori del settore nel nostro Paese, e fin dalla costituzione si è posta come obiettivo quello di farsi protagonista e portavoce della transizione verso una società sostenibile specializzandosi proprio nell’efficientamento energetico e nelle rinnovabili, sia per quanto riguarda la riqualificazione, sia per lo sviluppo di nuove costruzioni. Con un approccio che tiene sempre conto, nei progetti, dei tre pilastri della sostenibilità: quella economica (per creare reddito e lavoro in maniera duratura), quella sociale (per garantire che le condizioni di benessere siano equamente distribuite e riescano a conciliare l’interesse pubblico e quello privato) e quella ambientale (per garantire la tutela dell’ecosistema e il rinnovamento delle risorse naturali).
Secondo Distretti Ecologici, infatti, la transizione non può prescindere da un cambio di paradigma anche nel settore dell’edilizia, che può avvenire solo mediante azioni e strumenti che consentano di misurare l’impatto ambientale, economico e sociale degli immobili e delle città che vanno trasformati in maniera sostenibile. E per questo l’azienda sta investendo non solo nell’ambito degli incentivi, ma anche – con diversi progetti già in fase di realizzazione e altri in itinere – in tutti gli altri settori di attività, dallo sviluppo immobiliare alla riqualificazione territoriale (anche in ottica di opportunità offerte dal PNRR), dall’efficientamento energetico del settore agricolo e di quello turistico-ricettivo allo sviluppo delle energie rinnovabili con impianti fotovoltaici e di cogenerazione.
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