Dal mare alle manette il passo è breve. Era tranquillo, nudo in mare aperto, a un miglio dal porto di Ostia Lido, senza preoccuparsi delle barche che gli passavano vicino, quando è stato soccorso da due amici a bordo di un'imbarcazione privata. È successo domenica pomeriggio. Ma il giovane, un 26enne romano, non era arrivato lì per caso. Secondo quanto riporta il Messaggero si sarebbe dovuto trovare ai domiciliari, nel suo appartamento a Vetralla.
Così, dopo una notte in cella di sicurezza, ieri si è dovuto presentare nelle aule del Tribunale di Roma per andare a processo. Accusato di aver violato la misura cautelare, il giudice ha convalidato l'arresto.
La storia - Una domenica estiva, temperature da record. Due amici in barca, sul litorale di Ostia, pronti a dirigersi in mare aperto. All'improvviso, qualcosa ha colpito la loro attenzione. In mare c'era un uomo nudo, che nuotava proprio vicino alle imbarcazioni. Il ragazzo, però, non sembrava preoccupato delle barche. A quel punto, non sapendo come ritornare a riva, ha chiesto aiuto ad alcuni giovani. Dopo avergli lanciato il salvagente, i due soccorritori hanno chiamato la Capitaneria di porto. Poi l'intervento della Polizia che ha allertato i sanitari del 118 e il commissariato "Lido di Roma". Da lì le verifiche e poi la scoperta. Il ragazzo, con diversi precedenti penali, era appena evaso dai domiciliari.
La confessione in aula - L'imputato ha raccontato ai magistrati di non ricordare come fosse arrivato a Ostia: "La sera prima ho cenato da solo a casa mia - ha detto in aula - ho passato una serata tranquilla e poi mi sono addormentato. Di quello che è successo dopo non ricordo nulla".