Un lavoratore cileno è stato denunciato dalla sua azienda, la CIAL Alimentos, per essersi appropriato indebitamente di uno stipendio equivalente a quello di 330 colleghi. Dopo aver intascato 180.418 dollari, invece dei soliti 545 dollari, si è dimesso tramite una lettera mandata dal suo avvocato. Nonostante avesse promesso la restituzione dei soldi, è fuggito e ha fatto perdere le sue tracce.
Un errore umano dietro il maxi-accredito - Il fatto è accaduto il 30 maggio nel Consorcio produttori Industrial de Alimentos (Cial), uno dei maggiori di salumi in Cile. Il lavoratore aveva informato il vicedirettore, spiegandogli di aver ricevuto 330 volte il salario spettante. Il Dipartimento delle risorse umane, che aveva già notato casualmente l'errore, ha chiesto al dipendente di attivarsi per le restituzione della somma non dovuta.
Inizialmente l'uomo si è mostrato collaborativo, ma il giorno successivo l'ufficio finanziario del consorzio si è accorto che l'atteso rimborso non c'è stato. Gli amministrativi non sono riusciti a contattare il dipendente. Lui non ha fatto nulla per farsi rintracciare, ignorando telefonate e messaggi WhatsApp dall'azienda. Così per tre giorni. E ovviamente non ha restituito i soldi. In compenso ha comunicato all'azienda le proprie dimissioni.
La denuncia - All'azienda non è rimasto altro che sporgere denuncia contro l'ormai ex dipendente. Per il momento non sono stati effettuati arresti. La battaglia legale potrebbe durare diversi anni.