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Omicidio Willy Duarte, ergastolo a Marco e Gabriele Bianchi 

Il 21enne Willy venne aggredito a morte nel settembre del 2020 davanti a un locale di Colleferro, in provincia di Roma. Dopo la lettura della sentenza urla degli imputati

I fratelli Marco e Gabriele Bianchi, accusati dell'omicidio di Willy Monteiro Duarte, sono stati condannati all'ergastolo. La sentenza, di primo grado, è stata emessa dai giudici della corte d'Assise di Frosinone. Condanna a 23 anni per Francesco Belleggia e a 21 anni per Mario Pincarelli. Disposta anche una provvisionale di 200 mila euro ciascuno per i genitori di Willy e di 150mila euro per la sorella. Il 21enne fu massacrato a sangue nel settembre 2020 a Colleferro (Roma). Urla dagli imputati dopo la lettura della sentenza.

Colleferro (Roma), un murale per ricordare Willy Monteiro Duarte

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Un murale per Willy Monteiro Duarte. Il volto sorridente del 21enne italiano di origine capoverdiana barbaramente ucciso lo scorso 6 settembre 2020 mentre tentava di difendere un amico vittima di un pestaggio campeggia sulla facciata di un palazzo di Colleferro, comune in cui il ragazzo risiedeva insieme alla sua famiglia e in cui è morto. L'imponente ritratto, che si sviluppa su una superficie di circa 8x10 metri ed è stato realizzato dall’artista Lucamaleonte, è nato dalla volontà della Regione e di AS Roma di ricordare il giovane. Alla cerimonia di inaugurazione del murale hanno partecipato l'assessore regionale alle Politiche abitative, Massimiliano Valeriani, il responsabile della Fondazione Roma Cares della AS Roma, Francesco Pastorella, il direttore generale dell'Ater Provincia di Roma, Luigi Bussi, il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, e l'artista Lucameleonte. Insieme alle istituzioni sono stati tanti i giovani presenti all'inaugurazione davanti alla palazzina Ater che ospita il murale. "Siamo qui per una bellissima iniziativa per cui ringraziamo la Regione e l'As Roma che si è fatta carico delle spese - ha detto il direttore generale dell'Ater Provincia di Roma, Luigi Bussi -. La presenza di questo murale deve essere una memoria costante". Per il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna "il sacrificio di Willy non deve essere dimenticato, è nel cuore e nella mente di tutti noi ed è un esempio molto forte. Il suo sacrificio resterà a memoria di tutti attraverso l'arte. Siamo convinti che l'arte e la cultura siano il più grande antidoto contro la violenza e l'intolleranza". Quindi un ringraziamento alla famiglia e ai genitori di Willy "che hanno dato il più grande esempio di dignità". L'As Roma già a settembre aveva intitolato il progetto "A Scuola di Tifo" nella stagione 20-21 proprio alla memoria di Willy. Ora partecipa anche a questa nuova iniziativa. Francesco Pastorella ha sottolineato come la società "già da sette anni svolge attività nelle scuole per sensibilizzare contro il bullismo. Non possiamo indietreggiare di fronte a queste prepotenze. Grazie a Lucamaelonte, che è stato orgoglioso di realizzare questa opera". Per l'assessore regionale alle politiche abitative Massimiliano Valeriani "un murale non cambia la vita persone, ma oggi facciamo una semina a 5 mesi da un evento che ha colpito tutto il paese. Willy ha voluto dimostrare che indifferenza è un peccato. La sua immagine ora sarà qui a ricordarlo e ci aiuterà a diventare tutti migliori".

Urla dagli imputati dopo lettura sentenza - Dopo la sentenza gli imputati nel gabbiotto di sicurezza hanno gridato e imprecato dopo che gli agenti della penitenziaria li hanno portati via. Tra il pubblico presente in aula molti gli amici di Willy apparsi visibilmente commossi. 

Padre vittima: "Una sentenza giusta" - "È una sentenza giusta". Le prime parole di Armando, il padre di Willy.

Legale dei fratelli Bianchi: "Sentenza illogica, senza parole" - "È stato un processo mediatico. Va contro tutti i principi logici. Leggeremo le motivazioni e poi faremo appello. Siamo senza parole". Lo  ha affermato l'avvocato Massimiliano Pica, difensore dei fratelli Bianchi.

Il pestaggio, secondo la ricostruzione dell'accusa, durò cinquanta, interminabili, secondi. La vittima fu raggiunta da colpi a ripetizione.

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