"La riforma della cittadinanza con lo Ius scholae va incontro alla realtà di un Paese che sta cambiando". Lo ha detto monsignor Gian Carlo Perego, presidente per la Cei della Commissione episcopale per le migrazioni e Presidente della Fondazione Migrantes. "Spero che le ragioni e la realtà prevalgano rispetto ai dibattiti ideologici per il bene non solo di chi aspetta questa legge ma anche dell'Italia che è uno dei Paesi più vecchi", ha aggiunto.
Per Perego la riforma va incontro alla realtà di un Paese che sta subendo un cambiamento: "Spero che le ragioni e la realtà prevalgano rispetto ai dibattiti ideologici - ha aggiunto in un'intervista all'Ansa - per il bene non solo di chi aspetta questa legge ma anche dell'Italia che è uno dei Paesi più vecchi". Alle forze politiche che affermano che lo Ius scholae non sia una priorità, il rappresentante della Cei replica: "Ne parliamo da almeno quindici anni, contrapporre il caro-bollette non ha senso".
A intervenire nel dibattito, dopo una settimana ad alta tensione per le frizioni in maggioranza per via dell'arrivo in aula della proposta di legge, anche il ministro degli esteri Luigi Di Maio: "Mi auguro che si trovi un compromesso in Parlamento, il dibattito parlamentare va rispettato - ha dichiarato il capo della Farnesina dal Rinascitafest di Pomigliano - quello che mi sconcerta è che si usi come una bandierina per picconare il governo. Io sono uno dei più giovani politici, non devo fare la ramanzina ad altri ma siamo in una situazione in cui i partiti all'opposizione sono più responsabili dei partiti in maggioranza".