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Omicidio Catania, la mamma di Elena sul luogo del delitto già al mattino

"Non si tratta di un raptus, ma di una premeditazione esagerata", sostiene la nonna paterna a "Quarto Grado"

Una prima sosta in automobile e un secondo passaggio a piedi, facendo jogging. Durante la puntata di venerdì 1 luglio, "Quarto Grado" torna sul delitto della piccola Elena Del Pozzo, uccisa lo scorso 13 giugno a Catania dalla madre Martina Patti.

Dopo aver già mostrato in esclusiva le immagini registrate da una telecamera di sorveglianza in cui si vedeva la donna dirigersi verso il luogo del delitto con la figlia di 5 anni per poi tornare da sola, la trasmissione di Rete 4 aggiunge ulteriori dettagli, mostrando Martina fermarsi per ben due volte nello stesso campo in cui Elena verrà ritrovata senza vita.


Nel giorno del delitto, la telecamera riprende un primo passaggio di Martina alle 8.50, di ritorno dalla festa di compleanno di un'amica, ma solo dieci minuti più tardi l'auto passa nuovamente in direzione opposta, per fermarsi due minuti nel campo. Poco più tardi, la ragazza viene ripresa nella stessa via a piedi, in tenuta da jogging, per poi fare ritorno dalla piazzola circa quaranta minuti dopo.

Immagini che smentiscono la versione avanzata in un primo momento dalla donna, che aveva raccontato di aver passato la mattina dai genitori senza menzionare la corsa, e che soprattutto potrebbero spostare l'attenzione su un'eventuale premeditazione dell'omicidio.

Versione avanzata dalla nonna paterna di Elena, che a "Quarto Grado" sostiene la lucidità di Martina: "Ammette solo le cose che vengono scoperte, mentre dice di non ricordare il resto". E ancora: "Non si tratta di un raptus, non si tratta di un momento di nervosismo, qui si tratta di una premeditazione esagerata".
 

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