L’allarme siccità nella valle del Po non si placa e per la prima volta il mare è avanzato nel delta per 30 km. Una quota record dalle conseguenze drammatiche perché mette a rischio l’irrigazione e contamina il suolo a danno delle coltivazioni.
Nonostante i temporali degli ultimi giorni, le portate del fiume più lungo d’Italia sono ancora molto basse, il prelievo non è stato ridotto nonostante le richieste delle scorse settimane e ora la risalita del cuneo salino peggiora ulteriormente la situazione.
È quanto di evince dalla sintesi dell'Osservatorio sul Po tornato a riunirsi ieri. Meuccio Berselli, segretario dell’Autorità distrettuale del fiume, avverte: "Problema solo rimandato di 10 giorni se non si rispetteranno le misure decise", ovvero la riduzione di prelievo idrico del 20% sulle acque disponibili. Una crisi idrica senza precedenti per il nostro Paese.