E' bastato un momento, a inizio giugno: disobbedire e mettere la testa fuori dal finestrino della macchina sulla quale stava viaggiando con i propri genitori, per poi essere colpita da un trattore che stava passando proprio in quell'istante.
Così Giulia, bambina di cinque anni, è finita in coma e ci è rimasta per quasi tre settimane. "Forza Giulia, combatti, che ti aspetto al mio concerto. Non arrenderti che ti vogliamo tutti bene" sono state le parole pronunciate dal cantante Gigi D'Alessio all'interno del video messaggio inviato a Fabrizio e Valeria, i genitori della bambina.
Letteralmente parole sante, dato che, dopo averle ascoltate insieme a quelle della sua famiglia, Giulia ha aperto gli occhi per pochi secondi. Ha rischiato di morire la bambina, ma un lungo intervento eseguito all'Ospedale "Gemelli" di Roma le ha permesso di vivere. Gravi, però, i danni alla testa causati dall'urto, che ha compromesso definitivamente l'attività cerebrale di Giulia.
La speranza non è mai stata abbandonata e ciò è servito: Giulia, infatti, ha ripreso a fare i bisogni fisiologici, un segnale positivo unito alle lacrime scese sul volto della bambina dopo aver ascoltato le parole d'incoraggiamento pronunciate dal cantante napoletano.
Tutto questo è stato possibile grazie all’intercessione di un poliziotto, Norberto Scala, in servizio presso la Questura di Frosinone e amico di Gigi D'Alessio. Immensa la felicità che fuoriesce dalle parole del nonno della bambina, il Signor Sandro: "Che Dio lo benedica, ha fatto un gesto bellissimo che non dimenticheremo mai".