A volte anche lo smarrimento di un oggetto piccolissimo come una chiavetta Usb può fare una grande differenza. Soprattutto quando contiene i dati sensibili di mezzo milione di persone.
È quello che è successo nella città giapponese di Amagasaki, vicino a Osaka. Secondo il racconto del canale Nhk, un dipendente 40enne dell’amministrazione pubblica, dopo aver bevuto un bicchiere di troppo in un bar di Suita, città poco lontana da Amagasaki, ha perso una chiavetta Usb che conteneva migliaia di dati sensibili. Nel dispositivo erano presenti infatti nomi, cognomi, date di nascita e indirizzi di tutti gli oltre 460mila abitanti di Amagasaki. Ma non solo, perché nel dispositivo erano presenti anche dettagli relativi a conti correnti, informazioni fiscali e condizioni economiche delle famiglie.
Trascorsa la notte da leoni, il dipendente pubblico, che si era addormentato per strada, si è accorto dello smarrimento solo la mattina successiva. L’uomo, la cui identità non è ancora stata resa nota, a quel punto ha deciso di denunciare l’accaduto alla polizia, che ha cominciato le ricerche della borsa contenente la chiavetta Usb.
Dopo l’accaduto, l’amministrazione pubblica ha fatto le proprie scuse a tutta la cittadinanza e ha rilasciato un comunicato stampa in cui rimproverava pubblicamente l’impiegato. Le autorità hanno precisato infatti che l’uomo non aveva l’autorizzazione a trasferire i dati sensibili su altri supporti. E hanno aggiunto che le informazioni presenti nella chiavetta erano comunque criptate e protette da una password.
La buona notizia è che a Suita, la città dove l’impiegato era uscito a bere, le autorità locali hanno ritrovato due chiavette Usb in cui erano contenute le informazioni personali dei residenti di Amagasaki. Non è ancora chiaro se l’uomo avesse perso una o due chiavette, ma il pericolo di una fuga di dati sensibili sembra al momento scongiurato.