Neanche il tempo di tirare il fiato per la fine delle prove scritte che, per gli studenti che puntano al diploma, è già il momento di affrontare la seconda e ultima fase della Maturità 2022, quella degli orali. Infatti, a quanto segnalano gli studenti al portale Skuola.net, la maggioranza delle sottocommissioni d’esame ha completato il processo di correzione delle prove scritte e ha reso noti i punteggi conseguiti dagli studenti. A distanza di due giorni, incluso quello di pubblicazione ed esclusa la domenica, possono dunque iniziare i colloqui e quindi già dal 27 giugno le commissioni più rapide hanno aperto le danze.
Si tratta, probabilmente della prova più attesa e temuta dai “diplomandi”, visto che è anche quella più “pesante” dal punto di vista numerico, assegnando fino a 25 punti. Ma sarà soprattutto il momento in cui le ragazze e i ragazzi dovranno dimostrare il livello delle conoscenze e delle competenze acquisite nel corso del quinquennio di studi. Per dare a tutti la possibilità di avere ben chiaro il suo funzionamento, la stessa Skuola.net ne ha sintetizzato struttura e dettagli.
Cosa viene chiesto al candidato durante l’esame orale?
Iniziamo col dire che, a differenza del passato, ai maturandi non verrà richiesto di illustrare una tesina (come avveniva prima della riforma del 2019) né un elaborato (come accaduto nelle ultime due edizioni, 2020 e 2021, quando a causa della pandemia è stata adottata una formula “di emergenza”). Sarà invece l’analisi di un “materiale” predisposto in precedenza dalla commissione a inaugurare il colloquio. Se nel 2019 il materiale era contenuto in una busta - ogni candidato ne aveva a disposizione tre da cui sceglierne una - attualmente si gioca a carte scoperte: è la commissione e non la sorte a scegliere cosa proporre al candidato.
A seguire, partendo proprio dalla risposta data dal candidato al primo quesito, agli studenti verranno rivolte le più disparate domande sulle discipline che hanno caratterizzato il percorso scolastico dell’ultimo anno, tenendo presente anche le informazioni contenute nel Curriculum dello Studente, vero e proprio biglietto da visita dei maturandi. Infine, verrà dato spazio alla discussione dell’esperienza di PCTO, l’ex alternanza scuola lavoro (ovviamente se effettivamente svolta), nonché alle domande di Educazione civica, sulla base di quanto effettivamente svolto a scuola. Ma entriamo nel dettaglio e capiamo più da vicino come funziona l’ultima fase dell’Esame di Maturità 2022.
Come inizia il colloquio orale?
Come detto, il colloquio orale si aprirà con l’analisi di un testo, un documento, una data, una formula, un’esperienza, un progetto o un problema da risolvere - spunti, questi, selezionati dai professori presenti in commissione d’esame prima dell’inizio delle prove scritte - per verificare l'acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline. Non solo: tramite l’osservazione del materiale predisposto dalla commissione, si valuterà anche la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle tra loro in maniera critica e personale, imbastendo un discorso multidisciplinare, se richiesto anche utilizzando la lingua straniera. Per sottoporre i quesiti al candidato, i commissari d’esame potranno tenere conto delle informazioni contenute nel Curriculum dello Studente, all’interno del quale sono inserite anche tutte quelle attività extrascolastiche che hanno contribuito alla formazione del maturando.
Come si conclude la prova orale dell’esame di Maturità?
Una volta terminata questa determinante fase, si proseguirà con l’esposizione, attraverso una breve relazione o una presentazione multimediale, dell'esperienza di PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, l’ex alternanza scuola-lavoro) svolta nel corso degli studi scolastici.
Infine, ci saranno le domande che riguarderanno le conoscenze e competenze maturate dal candidato nell'ambito delle attività relative all’Educazione civica. A meno che non siano già emerse durante le fasi precedenti del colloquio. Prima di congedarsi, non mancherà uno spazio dedicato alla discussione delle prove scritte.
Quanto dura e quanto vale la prova?
Il colloquio orale dovrebbe durare circa 50-60 minuti, ma è possibile che la commissione decida di terminare anticipatamente il colloquio, qualora il candidato si dimostri particolarmente preparato. Ma, più difficilmente, potrebbe capitare che l’interrogazione si prolunghi oltre l’ora, qualora i docenti avessero la necessità di capire meglio il livello di preparazione dello studente.
La prova orale, come anticipato, è quella che potrebbe far crescere in modo determinante il voto di maturità. A disposizione, infatti, ci sono ben 25 punti, che potranno essere assegnati in base all’andamento dell’esame e alle capacità di esposizione e conoscenze sviluppate dal candidato durante il colloquio. Ad attribuire il punteggio sarà la sottocommissione, compreso il presidente, nello stesso giorno nel quale il colloquio viene espletato.
Il giudizio, in ogni caso, dovrà avvenire in base a una griglia di valutazione predisposta dal Ministero a livello nazionale, i cui indicatori dovranno essere presi a riferimento per i lavori dei professori in commissione. Si dovrà quindi considerare in primo luogo l’acquisizione dei contenuti e dei metodi delle diverse discipline del curricolo, con particolare riferimento a quelle d’indirizzo, per cui sono previsti da 0,50 a 7 punti. Poi, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle tra loro, per la quale si attribuiscono da 0,50 a 6 punti. Si valuterà inoltre la capacità di argomentare in maniera critica e personale, rielaborando i contenuti acquisiti (da 0,50 a 6 punti), la ricchezza e padronanza lessicale e semantica, con specifico riferimento al linguaggio tecnico e/o di settore, anche in lingua straniera (da 0,50 a 3 punti) e infine la capacità di analisi e comprensione della realtà in chiave di cittadinanza attiva a partire dalla riflessione sulle esperienze personali (da 0,50 a 3 punti).
Essendo l’ultima prova a cui si sottopone il candidato, nel discutere il voto assegnato a quest’ultima la commissione d’esame è chiamata anche a valutare l’attribuzione del punteggio bonus o della lode. Nel primo caso, tutti gli studenti che abbiano ottenuto almeno 40 punti di credito scolastico e altrettanti nelle prove d’esame, possono ricevere fino a 5 punti extra sul voto finale. Nel secondo caso, gli studenti che sono arrivati a 100/100 senza questo “aiutino” - quindi ottenendo il massimo punteggio in ogni voce che compone il voto finale - possono ambire anche alla lode. Oltre alla gloria, la lode permette di accedere anche a un bonus economico, che tuttavia nell’ultimo anno si è ridotto a soli 90 euro, contro i 1.000 iniziali previsti per questa misura quando fu introdotta, circa quindici anni fa.