I pesticidi usati in agricoltura causano 200.000 morti all'anno nel mondo, quasi tutti nei Paesi in via di sviluppo, e non sono necessari per garantire l'aumento della produzione agricola per una popolazione in crescita. Lo sostiene un rapporto degli inviati speciali dell'Onu per il Diritto al cibo, Hilal Elver, e per le Sostanze tossiche, Baskut Tuncak, presentato al Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra.
Sbagliato pensare che i pesticidi siano necessari per aumentare i raccolti - "I pesticidi sono responsabili per un numero stimato di 200mila decessi all'anno per avvelenamento acuto, il 99% dei quali avvengono nei Paesi in via di sviluppo", si legge nel documento. Tuttavia, prosegue il rapporto "si ritiene comunemente che l'agricoltura intensiva industriale, che si basa pesantemente sui pesticidi, sia necessaria per aumentare i raccolti per sfamare una popolazione mondiale in crescita". Una convinzione sbagliata, secondo gli inviati dell'Onu: "Nei 50 anni passati, la popolazione globale � pi� che raddoppiata, mentre la terra arabile disponibile � aumentata solo del 10%".
I pesticidi causano danni scientificamente dimostrati - I pesticidi causano danni ormai dimostrati scientificamente, secondo l'Onu: inquinano l'ambiente, uccidono o fanno ammalare le persone, destabilizzano l'ecosistema alterando il rapporto fra prede e predatori, limitano la biodiversit�. Ma le aziende del settore agricolo e dei pesticidi hanno adottato "una negazione sistematica della grandezza del danno portato da queste sostanze chimiche, e tecniche di marketing aggressive e non etiche rimangono incontrastate". Per l'Onu "un trattato generale che regoli i pesticidi altamente pericolosi non esiste". Eppure, "senza, o con un uso minimo di sostanze chimiche tossiche, e' possibile produrre cibo nutriente e pi� sano, senza inquinare o esaurire le risorse ambientali".