G7, Biden il piano contro la Via della Seta cinese: "Investiremo 600 mld in infrastrutture" | Draghi: "Eliminare per sempre la dipendenza dall'energia russa"
Johnson a Macron: "No ai negoziati in Ucraina, invertire il corso della guerra si può". Michel: "Sevono più armi e aiuti finanziari"
G7, il vertice al Castello di Elmau
Vertice del G7 al Castello di Elmau, in Germania: gli Stati Uniti insieme ai partner del G7, mobiliteranno 600 miliardi di dollari entro il 2027 da investire nelle infrastrutture nel mondo. E' il piano annunciato dal presidente Usa Joe Biden che ha il chiaro intento di contrastare l'influenza della Cina nei Paesi emergenti e in via di sviluppo. Una risposta alla cosiddetta Belt and Road di Pechino. "I popoli del mondo vedranno il vantaggio di collaborare con le democrazie. Batteremo la concorrenza" , ha assicurato il presidente americano. Intanto la bozza conclusiva del vertice riportata da Bloomberg conferma l'appoggio finanziario, militare, umanitario all'Ucraina "fino a quando sarà necessario".
Diversi i temi sul tavolo - Tra i problemi da affrontare i più urgenti sono il tetto europeo al prezzo del gas, la crisi alimentare e l'impatto economico della guerra in Ucraina, con un faro su energia e inflazione. I leader discutono anche della possibilità di costituire un Club per il Clima. "L'Ucraina ha bisogno di più armi e aiuti finanziari e l'Europa la sosterrà", ha affermato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Boris Johnson ha messo in guardia Macron: "No a una soluzione negoziata in questo momento, è possibile invertire il corso della guerra". Mentre Draghi ha ribadito: "Dobbiamo eliminare per sempre la nostra dipendenza dall'energia russa".
Sanzioni alla Russia e crisi del grano - L'Occidente "punta molto sul coordinamento delle sanzioni e sull'implementazione che deve essere il prossimo step", ha sottolineato Michel. Le sanzioni "devono impattare sulle facoltà della Russia che sta conducendo una guerra, ma dobbiamo tenere in considerazione anche i nostri interessi economici". Per quanto riguarda la crisi del grano, il presidente del Consiglio europeo ha auspicato "un'intesa al più presto per permettere alle derrate ucraine di lasciare i porti del Mar Nero. Nel frattempo dobbiamo cercare anche delle alternative attraverso Romania e Polonia".
Johnson a Macron: "No a una soluzione negoziata" - Durante un incontro bilaterale, il premier britannico ha messo in guardia il presidente francese da "ogni tentativo" di una soluzione negoziata "in questo momento" con la Russia per la pace in Ucraina, con il rischio di prolungare "l'instabilità mondiale". I due leader hanno visto la possibilità di "invertire il corso" della guerra.
Biden: "Dobbiamo restare uniti nella Nato e nel G7" - "Noi dobbiamo restare insieme, nel G7 e nella Nato", ha quindi sottolineato Joe Biden. Putin "spera che qualcuno nel G7 e nella Nato si divida, ma non è affatto accaduto e non accadrà". Il numero uno della Casa Bianca ha poi ringraziato Olaf Scholz per aver "trainato l'Europa spingendola a muoversi sull'Ucraina".
"Scholz: "Siamo uniti, è il nostro messaggio a Putin" - Alle parole del presidente americano fanno eco quelle del cancelliere tedesco. "Noi siamo uniti e questo è il nostro chiaro messaggio a Putin".
Ucraina: "Il G7 risponda alla Russia con sanzioni più aggressive" - Il governo ucraino ha poi chiesto al G7 di rispondere agli attacchi missilistici russi su Kiev con sanzioni più aggressive. "Apprezziamo l'embargo sulle esportazioni di oro russo, ma nel nuovo pacchetto di sanzioni dovrebbe essere incluso l'embargo sul gas", ha affermato Andriy Yermak, capo dell'ufficio del presidente Zelenksy.
Biden rilancia una nuova partnership: "Investiremo 600 mld di dollari" - Non solo Ucraina e armi, ma anche economia e nuove patti commerciali. Gli Usa, assieme con gli altri Paesi del G7, infatti stanzieranno 600 miliardi di dollari da qui al 2027 per investimenti nelle infrastrutture nel mondo. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden lanciando la partnership a margine del vertice in Germania. Alla cifra totale gli Usa contribuiranno con 200 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni. La partnership "fornirà progetti rivoluzionari per colmare il divario infrastrutturale nei Paesi in via di sviluppo, rafforzare l'economia globale e le catene di approvvigionamento e far progredire la sicurezza degli Stati Uniti". L'iniziativa era stata lanciata da Biden e dagli altri leader del G7 al vertice in Cornovaglia, per offrire un'alternativa alla Via della Seta della Cina.
Draghi: "Eliminare per sempre la nostra dipendenza dall'energia russa" - "Anche quando i prezzi dell'energia scenderanno, non è pensabile tornare ad avere la stessa dipendenza della Russia che avevamo. Dobbiamo eliminare per sempre la nostra dipendenza della Russia". Così il presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo intervento alla prima sessione di lavoro del G7. "Dobbiamo evitare gli errori commessi dopo la crisi del 2008: la crisi energetica non deve produrre un ritorno del populismo", ha aggiunto. Per Draghi mettere un tetto al prezzo dei combustibili fossili importati dalla Russia è un obiettivo geopolitico oltre che economico e sociale: "Dobbiamo mitigare l'impatto dell'aumento dei prezzi dell'energia, compensare le famiglie e le imprese in difficoltà, tassare le aziende che fanno profitti straordinari", ha osservato.
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