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Putin al telefono con Macron alla vigilia dell'invasione: "Tu e Scholz avete detto che Zelensky avrebbe fatto rispettare gli accordi di Minsk e invece mentiva"

In un documentario della tv di Stato francese la trascrizione del colloquio telefonico tra l'Eliseo e il Cremlino quattro giorni prima dell'attacco russo all'Ucraina avvenuto la notte del 24 febbraio

Ansa

Pochi giorni prima dell'attacco russo in Ucraina, la tensione tra Vladimir Putin ed Emmanuel Macron è palpabile. Lo dimostra la trascrizione della trattativa fra i due leader durante un colloquio telefonico. Il presidente francese tenta invano di spingere verso una de-escalation e propone al suo omologo russo un incontro con Biden. "Per essere sincero, volevo andare a giocare a hockey; ti parlo dalla palestra, devo cominciare degli esercizi, ma prima chiamerò i miei consiglieri", è la risposta di Putin. Quattro giorni dopo, il 24 febbraio, invaderà il territorio ucraino.

La telefonata di 9 minuti - La trascrizione del colloquio telefonico, uno dei tanti fra Macron e Putin prima dello scoppio delle ostilità, fa parte di un documentario televisivo che sarà trasmesso giovedì prossimo dalla tv pubblica France 2. Si tratta di nove minuti di conversazione fra i due capi di stato, che si svolsero il 20 febbraio. Al centro della discussione gli accordi di Minsk, firmati tra Kiev e i separatisti filorussi nella capitale della Bielorussia, dopo l'invasione russa della Crimea e gli scontri nel Donbass. Accordi siglati nel settembre del 2014 e nel febbraio del 2015 in presenza dei rappresenti dell'Osce, della Russia e di alcuni Paesi occidentali.

L'attacco a Zelensky - "Tu e il cancelliere Scholz - accusa Putin - mi avete detto che Zelensky è pronto a fare un gesto, che aveva pronto un progetto di legge per applicare gli accordi di Minsk...in realtà, il nostro caro collega signor Zelensky non fa niente. Vi mente".

L'attacco a Macron - "Hai detto che bisogna rivedere gli accordi di Minsk". All'accusa di Putin, il presidente francese replica: "Non l'ho mai detto Vladimir, ho detto che bisogna applicarli, che bisogna rispettarli e non ho la tua stessa lettura degli ultimi giorni".

"Non ci importa delle proposte dei separatisti" - Poi la discussione si infiamma sui "separatisti", non legittimati per Macron a "fare proposte sulle leggi ucraine". E sulla lettura degli accordi di Minsk, rincara la dose: "Non so dove abbia imparato il diritto il tuo esperto giurista". Putin si irrigidisce e punta il dito contro Kiev: "Non è un governo democraticamente eletto, hanno preso il potere con un colpo di stato, c'è stata gente bruciata viva, è stato un bagno di sangue e Zelensky è uno dei responsabili". Macron, a questo punto, chiude il discorso: "Delle proposte dei separatisti non ce ne importa niente". Putin ribatte: "Ascoltami bene. Mi senti? Te lo ripeto, quelli che tu chiami separatisti, hanno reagito alle proposte delle autorità ucraine. Che poi, alle loro risposte, non hanno dato seguito".

"La ringrazio signor presidente" - "Grazie comunque, Vladimir, se c'è qualcosa chiamami", si raccomanda Macron chiudendo la conversazione. Al che Putin risponde cordialmente in francese: "Je vous remercie Monsieur le président".

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