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Usa, da Apple a Disney: le aziende pagheranno le spese per l'aborto

Si sono impegnate a fornire supporto e assistenza finanziaria alle proprie dipendenti nel caso debbano recarsi in un altro Stato       

Washington, dopo la sentenza contro l'aborto in piazza chi protesta e chi esulta

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Non solo le associazioni femministe e per i diritti umani sono scese in piazza dopo la sentenza della Corte Suprema Usa che di fatto rende possibile il divieto all'aborto per i singoli Stati della federazione. Anche le associazioni "pro vita" sono davanti alla Corte per esultare in quella che è una decisione che spacca in due l'opinione pubblica americana.

Da Apple a Meta fino a Netflix e Disney. Dopo la sentenza della Corte Suprema statunitense, che ha abolito il diritto costituzionale all'aborto, alcune delle più grandi aziende americane si sono impegnate a fornire supporto e assistenza finanziaria alle proprie dipendenti nel caso debbano recarsi in un altro Stato per sottoporsi a un aborto.

JPMorgan - JPMorgan si farà carico delle spese di viaggio sostenute dai dipendenti per ottenere l'aborto a partire dall'1 luglio. Le spese saranno pagate per i dipendenti costretti a spostarsi in un altro stato per un'interruzione di gravidanza.

Apple - "Sosteniamo i diritti dei nostri dipendenti a scegliere", afferma Apple in merito alla decisione della Corte Suprema sull'aborto. L'azienda pagherà le spese di viaggio sostenute dalle dipendenti costretti a spostarsi in un altro stato per ottenere l'aborto.

Meta e Patagonia - L'azienda Patagonia si è impegnata a pagare alle sue dipendenti viaggio, alloggio e procedure nel caso debbano recarsi in un altro Stato per sottoporsi a un aborto. Lo riporta Bloomberg. L'azienda Usa ha anche assicurato che pagherà la cauzione a tutti i suoi dipendenti che dovessero essere arrestati protestando pacificamente per l'aborto. Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, ha annunciato che rimborserà le spese di viaggio, "nella misura consentita dalla legge, per le dipendenti che avranno bisogno di accedere all'assistenza sanitaria e ai servizi riproduttivi in un altro stato". 

Disney - La Disney è stata una delle prime aziende a pronunciarsi assicurando che pagherà alle sue dipendenti le spese in caso sia necessario per loro spostarsi in un altro stato per sottoporsi a un aborto. Lo riferisce la Cnn citando un portavoce del gigante dell'intrattenimento.

Warner Bros. Discovery - Warner Bros. Discovery, che possiede la Cnn, ha annunciato di aver esteso il suo programma di copertura sanitaria così da offrire ai suoi dipendenti l'accesso ai servizi sanitari in tutto il Paese. "Alla luce della decisione della Corte Suprema, abbiamo immediatamente ampliato le nostre opzioni di assistenza sanitaria per coprire le spese di trasporto per i dipendenti e i loro familiari che avessero bisogno di viaggiare per accedere all'aborto e ad altre cure riproduttive", si legge in una nota della compagnia. 

Netflix - La società di streaming rimborsa il viaggio ai dipendenti statunitensi a tempo pieno che decidono di spostarsi per abortire e/o ai familiari a carico che si trovano nella stessa situazione.

Hanno annunciato sostegno finanziario alle proprie dipendenti che scelgono di abortire anche Alphabet, Amazon, Mastercard e Comcast. La lista è in continuo aggiornamento.

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