Aborto, Biden: "Giorno triste per l'America" | Onu: "Un colpo ai diritti delle donne" | Trump: "Volontà di Dio"
Il presidente americano contesta la decisione della Corte Suprema e dà mandato al segretario alla Salute di garantire alle donne l'accesso alla pillola abortiva. Obama: "Attaccate le libertà fondamentali"
"Oggi è un giorno triste per la Corte Suprema e per il Paese". È questo il commento del presidente degli Stati Uniti Joe Biden alla sentenza secondo cui la Costituzione non conferisce il diritto all'aborto. La Corte Suprema americana "ha portato via un diritto costituzionale", ha aggiunto Biden, che ritiene "un tragico errore" aver ribaltato la storica sentenza Roe contro Wade. La decisione, spiega, è frutto di una "ideologia estrema" che mette "a rischio la salute e la vita delle donne nel Paese".
A stretto giro è arrivata anche la reazione della vicepresidente americana Kamala Harris: "La partita non è chiusa, gli elettori hanno l'ultima parola". Critica anche l'Onu, secondo cui l'abolizione del diritto ad abortire è "un colpo terribile ai diritti umani delle donne".
Obama: "Attaccata la libertà degli americani" - La decisione ha provocato l'indignazione dell'ex presidente Barack Obama, che ha accusato la Corte Suprema di aver "attaccato le libertà fondamentali di milioni di americani".
Trump: "È la volontà di Dio" - Di tutt'altro tenore il commento di Donald Trump. "È la volontà di Dio", ha affermato l'ex inquilino della Casa Bianca, che ha lodato la Corte Suprema. La decisione "funzionerà per tutti" e significa "seguire la Costituzione e restituire i diritti", ha detto.
Washington, dopo la sentenza contro l'aborto in piazza chi protesta e chi esulta
Macron: "Diritto all'aborto va difeso" - Sulla vicenda si è espresso anche il presidente francese Emmanuel Macron: "L'aborto è un diritto fondamentale per tutte le donne, bisogna proteggerlo. Esprimo la mia solidarietà alle donne le cui libertà sono oggi rimesse in discussione dalla Corte Suprema degli Stati Uniti".
Johnson: "Grave passo indietro" - Anche Boris Johnson ha condannato la decisione della Corte Suprema, giudicandola "un grande passo indietro". Il premier britannico è stato netto: "Ho sempre creduto nel diritto di scelta delle donne".
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