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“Fruscìo”, il bosco sonoro contro lo stress digitale

Un percorso di installazioni musicali immerso tra abeti e larici, per ascoltare la voce della natura e ritrovare la serenità

Ansa

Spegnere il telefono e allontanarsi da tutto e da tutti. Chi non ha mai sognato di farlo almeno per un momento? Abbandonare per qualche ora computer, e-mail e chiamate può essere un’attività quasi terapeutica, per ridurre lo stress che ci accompagna ogni giorno.

In Val di Rabbi, all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, è nato un luogo dove poter combattere l’ansia digitale e ritrovare il perduto legame con la natura. Si chiama “Fruscìo” ed è un percorso immerso in una foresta di abeti e larici, composto da sette postazioni sonore ed esperienziali. Il tutto a 1.650 metri di quota e raggiungibile a piedi.

Campane di legno, mega-carillon collegati agli alberi, tamburi ricavati dai tronchi e trombe giganti: strumenti concepiti per amplificare i suoni del bosco e favorire l’immersione nella natura. Il legame tra uomo e ambiente è infatti fondamentale in un’area come un Parco Nazionale ed è per questo che i creatori hanno optato per delle installazioni acustiche 100% naturali, nessuna delle quali è ovviamente elettrificata.

Alla fine dell’itinerario i visitatori sono accolti in un anfiteatro in mezzo al bosco, dove gli strumenti musicali emettono suoni sempre più alti. Un metodo che ricorda le campane tibetane, per rilassare la mente e combattere la sovraesposizione agli strumenti digitali. In questo spiazzo sono anche presenti delle librerie in legno, per coltivare mente e spirito godendosi il panorama della Val di Rabbi.

Un modo per vivere questa valle da una prospettiva diversa, quella dei suoni. Una vera terapia naturale, una pausa rigenerante per ascoltare la voce dell’ambiente e ritrovare il contatto con la propria.  

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