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J. K. Rowling a colloquio via zoom con Zelensky... ma era uno scherzo di due comici russi: "Fatto sgradevole"

La scrittrice era stata contattata per parlare del suo impegno in Ucraina a sostegno dei bambini e delle famiglie colpite dal conflitto.

Da video

Presa in giro per oltre 10 minuti di collegamento zoom da due comici russi che le hanno fatto credere di essere in contatto con il presidente ucraino Zelensky. E' successo a J.K. Rowling, che era stata contattata per parlare del suo impegno in Ucraina a sostegno dei bambini e delle famiglie colpite dal conflitto. 
Nel video, che è pubblicato su YouTube, si vede solo la scrittrice perché la telecamera sull'altro lato della telefonata Zoom era spento. Scoperto l'inganno un portavoce della Rowling ha dichiarato che la clip non rappresenta la realtà ed è di cattivo gusto: "Il video, che è stato modificato, è una rappresentazione distorta della conversazione".

Il duo di impostori, composto da Vovan e Lexus, è famoso per aver fatto scherzi a molte altre personalità come Elton John, il principe Harry, Billie Eilish, Kamala Harris, Bernie Sanders e George W. Bush. 


Durante la conversazione, che è durata 12 minuti, le domande del "presunto" presidente ucraino sono state via via più insidiose e imbarazzanti. Il finto Zelensky ha tirato in ballo soprattutto i libri della saga di Harry Potter, chiedendo, ad esempio, se Silente fosse veramente omosessuale e se non avesse "dormito con una persona transgender“, con evidente riferimento alle affermazioni della Rowling sull’identità di genere e su quello che lei definisce il “nuovo attivismo trans”, che, negli ultimi anni, le sono costati una pioggia di critiche e commenti al vetriolo.

Oppure sottolineando come la cicatrice di Harry Potter ricordi la “Z”, visibile sui carri armati russi durante l'invasione all'Ucraina e chiedendole di cambiarla con un tridente ucraino e di dare al personaggio il caratteristico taglio di capelli ucraino, l’oseledec’.
E così via con toni sempre più provocatori ai quali la scrittrice ha cercato di rispondere non senza nascondere un certo imbarazzo. 

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