Ho fatto l'altra radio, l'altra televisione, l'altro cinema, l'altra canzone napoletana. Ma soprattutto ha rivoluzionato il linguaggio proprio della radio e della tv ideando programmi cult da "Alto Gradimento" a "Quelli della notte" e "Indietro tutta". Il 24 giugno compie 85 anni Renzo Arbore, poliedrico e geniale artista, figura davvero unica, raffinato e divertito agitatore culturale che con garbo e ironia ha cambiato le regole del gioco dello spettacolo in Italia.
Nella sua carriera ha vestito i panni del cantautore, del conduttore e dello showman. Ha iniziato con la radio con "Bandiera Gialla", il programma che ha fatto scoprire all'Italia la musica internazionale, poi con "Alto Gradimento", un talk show comico demenziale che di fatto ha stabilito il format e un modello, ancora insuperato, dell'intrattenimento radiofonico.
Ben presto però Arbore si è messo alla prova con la tv, rompendo subito determinate regole. E così agli esordi ha portato le istanze della generazione beat a "Speciale per voi", negli anni 80 ha creato "L'altra domenica", il primo caso d'intrattenimento domenicale alternativo a quello "istituzionale" di "Domenica In", poi "Quelli della notte", un late show all'insegna dell'improvvisazione, "Indietro tutta", geniale satira sulla deriva trash della televisione, tanto credibile da far credere che il finto sponsor della trasmissione, il "Cacao Meravigliao" esistesse davvero.
La musica è rimasta sempre il grande fil rouge della sua carriera. Nel 1986 si è classificato al secondo posto al festival di Sanremo con "Il clarinetto" e nella seconda metà degli anni 80 è stato direttore artistico di "D.O.C.", oasi tv di musica di qualità e dal vivo che riuscì a ospitare artisti come Miles Davis e James Brown, il meglio del rock e della musica italiana abbinati a nuovi talenti della comicità. Altri programmi di culto sono stati "Telepatria International", "Cari amici vicini e lontani" dedicata alla radio, e "Tagli, ritagli e frattaglie", sorta di antesignano di Techetechetè, con una giovanissima Lory Del Santo nel ruolo di un'archivista tutta da ammirare.
Renzo Arbore ha avuto anche il merito di essere stato un talent scout formidabile: sono più di 100 i personaggi che devono a lui le prime apparizioni in tv tra i quali ricordiamo in ordine sparso Roberto Benigni, Milly Carlucci, Isabella Rossellini, Nino Frassica, Gegè Telesforo.
In Italia ha diffuso l'amore per il jazz, lo swing (anche quello "all'italiana"), e la canzone napoletana (anche a lui si deve la riscoperta di Roberto Murolo): un impegno svolto sia attraverso i suoi programmi radiofonici e televisivi che come musicista alla testa dell'Orchestra Italiana o degli Swing Maniacs.
Da anni testimonial dell'associazione Lega del Filo d'Oro, che dal 1964 si occupa di assistenza, educazione, riabilitazione, recupero e valorizzazione delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, all'inizio dell'anno è stato nominato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana. Ma questa non è l'unica onorificenza del palmares di Renzo Arbore. In passato era stato infatti nominato Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana (1992), alla Camera dei deputati gli è stato attribuito il Premio America della Fondazione Italia-USA (2010) ed è cittadino onorario di ben quattro città: Perugia, Palermo, Francavilla al Mare e Chieti.