Il veto della Bulgaria all'ingresso di Albania e Macedonia del Nord nell'Ue fa discutere. "Non siamo dove dovremmo essere sui Balcani, oggi dovremmo lanciare le negoziazioni con Albania e Nord Macedonia e non posso non nascondere il dispiacere: c'è ancora speranza, non so cosa il parlamento in Bulgaria possa fare ma non sembra che sta andando bene". Lo ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell al suo arrivo al vertice Ue-Balcani occidentali a Bruxelles. "Dovremo cercare di risolvere la situazione e questo mostra che l'unanimità è un problema, non si può andare avanti con un Paese che blocca tutto. Oggi non è una bella giornata".
Il veto bulgaro - È stallo totale sulle trattative riguardanti l'avvio dei negoziati di adesione per Macedonia del Nord e Albania, i cui dossier viaggiano in tandem. I due Paesi sono ostaggio del veto della Bulgaria per una disputa identitaria che contrappone Skopje e Sofia. Sofia accusa Skopje di non rispettare i diritti della minoranza bulgara in Macedonia del Nord, di distorcere la verità storica appropriandosi della paternità di personaggi e figure importanti ritenute di stretta appartenenza alla tradizione storica e culturale bulgara, e di incitare all'odio contro la Bulgaria. Per questo Sofia, che è membro Ue dal 2007, blocca l'avvio del negoziato di adesione di Skopje alla Ue, che era previsto per fine 2020.
Il premier dell'Albania: "La Bulgaria tiene in ostaggio due Paesi Nato" - "È una vergogna che un paese Nato, la Bulgaria, prende in ostaggio altri due paesi Nato, la Nord Macedonia e l'Albania, nel pieno di una guerra nel nostro cortile di casa, e che altri 26 Paesi restano fermi e impotenti". Lo ha detto il premier albanese Edi Rama arrivando a Bruxelles per il summit sui Balcani occidentali. "Non cambiamo la rotta, costruire l'Europa in casa nostra, perché non c'è altra opzione al percorso d'integrazione - ha sottolineato - È cosa buona dare lo status di candidato all'Ucraina ma spero che il popolo ucraino non si faccia troppe illusioni". "È un nuovo giorno in Europa ma non in Bulgaria! Che vergogna per l'Europa questa vicenda bulgara!", ha concluso Rama.
Michel: "Rinvigorire il processo di allargamento nella regione" - Il vertice dei Balcani occidentali "è un momento importante" per "rinvigorire il processo" di allargamento nella regione, per "mandare un segnale chiaro". Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, entrando al vertice Ue-Balcani occidentali. "Ci sono discussioni in corso in Bulgaria, stiamo seguendo da vicino la situazione", ha aggiunto Michel, sottolineando l'impegno dell'Ue per superare lo stallo nell'avvio dei negoziati di adesione di Albania e Macedonia del Nord, bloccato finora dal veto di Sofia. Al vaglio delle autorità bulgare è una proposta della presidenza francese del Consiglio dell'Ue, con cui, spiega ancora il capo del Consiglio europeo, si punta a far cadere l'opposizione della Bulgaria e far avanzare così i dossier di Macedonia del Nord e Albania, "in cima alla priorità dell'Ue", ha concluso Michel.