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Niguarda, trapianto di rene ad "alta velocità" sulla Lamborghini della polizia

L'organo espiantato a Milano è arrivato in due ore in un ospedale del Lazio

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A 300 all'ora per salvare una vita. Martedì la polizia di Milano ha portato a termine una missione decisamente speciale, ossia trasportare un rene dal capoluogo lombardo al Lazio. Prelevato utilizzando la chirurgia robotica da un donatore vivente, l'organo è stato consegnato agli agenti dall'equipe di Chirurgia Generale dell'ospedale di Niguarda. In due ore il rene, a bordo della Lamborghini Huràcan in dotazione alla polizia, è arrivato a destinazione, nel Lazio.

La spiegazione sull'uso dell'Huràcan - La polizia  ha precisato che l'utilizzo della Lamborghini è fondamentale, perché permette di lasciare liberi gli elicotteri per le emergenze improvvise. Il bolide ha un prezzo di listino superiore ai 183.000 euro e pesa attorno ai 1.400 Kg. I suoi 610 cavalli possono spingere questa vettura fino a 325 Km/h e un’accelerazione bruciante da 0 a 100 Km/h in soli 3,2 secondi.

Niguarda esempio di efficienza  - Nel 2021, all'ospedale milanese sono stati eseguiti in tutto 211 trapianti, un dato che ha collocato la struttura al primo posto tra i centri trapiantologici della Lombardia. Nello specifico, sono stati trapiantati 73 reni, 26 cuori, 110 fegati e due pancreas.

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Il precedente della Ferrari nera della questura di Roma - Nel novembre del 1962 vennero date in dotazione alla Questura di Roma due Ferrari 250GT/E 2+2 nere; sulle porte recavano la dicitura “Squadra Mobile”. Erano auto da 240CV con una velocità massima superiore ai 250 Km/h, ovviamente attrezzate di lampeggiante e sirena.

Il commento - L'operazione ha ricevuto il plauso dell'assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti: "Le competenze - ha scritto sui social - e la prontezza nell’essere subito operativi da una parte, le straordinarie opportunità della tecnologia e dell’evoluzione motoristica dall’altra. Il risultato? Una vita salvata attraverso l’espianto di un rene da un donatore vivente grazie all’impiego della chirurgia robotica e alla professionalità dell’equipe chirurgica dei trapianti, diretta dal professor Luciano De Carlis".

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