Paesini affacciati sul mare o abbracciati dalle montagne, borghi in cui il tempo scorre lento o città che spiccano per arte e cultura. Il panorama urbano italiano è ricchissimo e per decidere una meta si ha solo l’imbarazzo della scelta. Se la bellezza non può essere l’unico prerequisito, perché allora non sceglierne di nuovi? Ad esempio la sostenibilità ambientale.
Da qualche anno sempre più viaggiatori scelgono di vivere le proprie vacanze mettendo in valigia il rispetto per la natura. Un turismo lento e poco invasivo, sostenibile perché in armonia con le comunità, la cultura locale e soprattutto con l’ambiente. Ma come scegliere la città migliore dove vivere un’estate in pieno spirito green?
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In questo possono aiutarci ricerche come “Ecosistema Urbano”, l’ultimo rapporto di Legambiente sui centri più attenti alla sostenibilità. Il progetto che monitora le performance ambientali di 105 città capoluogo di provincia, in merito ad aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente, energia. In testa alla classifica delle città più green d’Italia c’è Trento, dove è semplice visitare il centro storico in bicicletta respirando aria pulita. Oppure ci si può spostare a Reggio Emilia, che si posiziona al secondo posto. Qui negli anni sono aumentati gli spazi dedicati ai pedoni e alla ciclabilità con un incremento del numero di alberi piantumati. Una destinazione perfetta per un viaggio slow tra svago e relax. A chiudere il podio c’è Mantova, una vera meta ecologica. Il centro lombardo si è distinto per la qualità dell’aria, per la riduzione delle perdite della rete idrica e la gestione della raccolta differenziata. Un notevole investimento in direzione di un futuro molto più green.
Da città come queste, celebri per le loro bellezze architettoniche e paesaggistiche, può ripartire un nuovo concetto di turismo. Destinazioni che da un po’ di anni vogliono rispondere alla crescente sensibilità dei viaggiatori, sempre più attenti alla salvaguardia del patrimonio e dell’ambiente.
Un modo per riscoprire la bellezza del nostro Paese limitando al minimo il proprio impatto. Perché la sostenibilità non va mai in vacanza.