Trenta nuotatori di varie nazioni hanno partecipato a una traversata senza precedenti del Mar Morto, con l'obiettivo di attirare l'attenzione internazionale sulla sua sorte. Il livello del bacino continua infatti ad abbassarsi di oltre un metro all'anno per la deviazione delle acque del principale affluente, il Giordano, e per la continua evaporazione dovuta ai cambiamenti climatici. Per affrontare la prova, organizzata dalla ong Eco Peace Program, gli atleti hanno dovuto dotarsi di maschere particolari.
I preparativi della gara hanno richiesto un anno di addestramento, anche per i rischi legati allo sforzo prolungato (oltre sette ore) in acque caratterizzate da una salinit� del 36%.
Salvare il Mar Morto - "Siamo forse l'ultima generazione ancora in grado di fermare il declino del Mar Morto e le gravi ripercussioni che ci� avrebbe sull'ambiente", hanno sottolineato gli organizzatori. "Occorre adesso uno sforzo internazionale - hanno aggiunto - per salvare quella che in passato � stata considerata una delle meraviglie del mondo e che ora si sta avviando verso uno stato di abbandono".