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Francia, domenica secondo turno delle elezioni legislative | Mélenchon: "Se vinco, Assange naturalizzato francese"

Gli elettori sceglieranno i membri dell'Assemblea Nazionale per i prossimi cinque anni. Al primo turno ha vinto di misura la coalizione del presidente Macron, che rischia però di perdere la maggioranza assoluta. In agguato il leader di Nupes

Afp

Mancano poche ore al secondo turno delle elezioni legislative in Francia, che si svolgeranno domenica 19 giugno e che decreteranno i membri dell'Assemblea Nazionale per i prossimi cinque anni. Al primo turno, dominato dall'astensione, si è registrata una vittoria della coalizione Ensemble! guidata da Emmanuel Macron, anche se di misura (21mila voti in più). Per l'inquilino dell'Eliseo c'è quindi lo spettro della perdita della maggioranza assoluta.

L'invito di Macron - Il presidente francese ha invitato l'elettorato a consegnargli una "maggioranza forte", nel nome del "massimo interesse nazionale" della Francia. Il riferimento è soprattutto alla guerra in Ucraina e alle conseguenze in Europa, compreso l'aumento dei prezzi dell'energia e la crisi del grano. "In questi giorni difficili, la scelta che farete domenica è più cruciale che mai. Nulla sarebbe peggio di aggiungere disordine in Francia al disordine mondiale", ha affermato in occasione del viaggio a Kiev con il premier Mario Draghi e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Mélenchon e la carta Assange - Il leader di Nupes vorrebbe tuttavia vincere per "imporre la coabitazione" a Macron, costringendolo di fatto ad accordarsi con altri partiti per proseguire nella sua agenda presidenziale. E intanto cala l'asso nella manica: "Se lunedì sarò premier Julian Assange sarà naturalizzato francese e chiederemo che venga evacuato nel nostro Paese", ha affermato. Il fondatore di Wikileaks sarà infatti estradato negli Stati Uniti, come ordinato dal ministro dell'Interno britannico Priti Patel.

La Destra - Tra chi è arrivato al secondo turno c'è anche Marine Le Pen, la leader del Rassemblement National, che ha ottenuto il 18,6%. Escluso invece l'altro candidato di estrema destra, Erik Zemmour di Reconquête.

Draghi, Macron e Scholz a Kiev: la maxi scorta per i tre leader europei

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Un treno speciale con un percorso blindato ha portato Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz a Kiev. Ingenti le misure di sicurezza messa in atto non solo dall'esercito ucraino ma anche dai servizi di intelligence delle tre cancellerie europee. A vigilare nella capitale ucraina sulla incolumità dei tre leader c'è la guardia speciale che si occupa anche della protezione di Zelensky (e che finora lo ha salvato da diversi tentati omicidi dell'esercito russo).

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