Stop all'invio di armi in Ucraina: sarebbe questa la richiesta di una parte del M5s, stando alla bozza della risoluzione sulla quale sono al lavoro alcuni senatori pentastellati in vista delle comunicazioni del premier Mario Draghi in Aula, previste per il 21 giugno. Nel testo si chiede al governo di "non procedere, stante l'attuale quadro bellico in atto, ad ulteriori invii di armamenti che metterebbero a serio rischio una de-escalation del conflitto pregiudicandone una soluzione diplomatica". La richiesta di uno stop all'invio di armi rappresenta l'ennesima frattura tra i pentastellati filo-Conte e quelli legati al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
Todde: "Risoluzione di maggioranza, abbiamo delle responsabilità" - Subito dopo la notizia è intervenuto il viceministro allo Sviluppo economico e vicepresidente del M5s, Alessandra Todde, che ha corretto i senatori: "Stiamo lavorando a una risoluzione di maggioranza, per trovare un punto di caduta che mette insieme anime differenti". La Todde ha poi richiamato una parte del M5s per questa presa di posizione che va contro la linea del governo: "Una forza politica seria lavora raffrontandosi rispetto a quelle che sono le responsabilità del Paese, questo non vuol dire abdicare alla dialettica".
M5s: "Lavoriamo uniti per lo stop alle armi nella risoluzione" - A stretto giro è arrivata la replica del Movimento 5 Stelle che con una nota ha precisato che non si tratta di una bozza di pochi senatori, ma di un lavoro fatto di concerto in Parlamento per riuscire a inserire nella risoluzione di maggioranza lo stop all'invio delle armi. "A differenza di quanto riportato da alcune ricostruzioni giornalistiche, il MoVimento 5 Stelle sta lavorando compattamente, e con il coinvolgimento dei capogruppo di Camera e Senato oltre che delle commissioni competenti, sulla risoluzione di maggioranza che verrà votata prima del Consiglio Europeo. La nostra linea è chiara, vogliamo inserire nella risoluzione due concetti per noi basilari: la de-escalation militare e la centralità del Parlamento per ogni scelta sulla guerra in Ucraina".
"Non abbiamo mai messo in discussione la nostra appartenenza alla Nato" - "Il M5s - hanno proseguito - sta lavorando come sempre con lealtà e senso di responsabilità verso il Paese senza mettere mai in discussione la nostra correttezza verso gli alleati e l'Unione Europea, così non è in discussione la nostra appartenenza all'Alleanza Atlantica e il nostro massimo sostegno all'Ucraina".
Di Maio: "Allineati alla Nato o la sicurezza dell'Italia è a rischio" - La discussione sull'Ucraina rappresenta un nuovo terreno di scontro tra il Movimento 5 Stelle e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, dopo il botta e risposta con Giuseppe Conte per la debacle alle amministrative. "Ho letto che in questo ore c'è una parte del Movimento che ha proposto una bozza di risoluzione che ci disallinea dall'alleanza della Nato e dell'Ue: la Nato è un'alleanza difensiva, se ci disallineiamo dalla Nato mettiamo a repentaglio la sicurezza dell'Italia", ha commentato.
Gubitosa: "Di Maio rappresenta il M5s o qualcun'altro?" - Tranchant il vicepresidente del M5s, Raffaele Gubitosa, che si è tolto qualche sassolino sull'ex capo politico. "Oggi Di Maio è un ministro della Repubblica perché è espressione della prima forza politica, non perché si chiama Luigi Di Maio, e mi domando quanto al governo rappresenti ancora il M5s, o se stia rappresentando solo se stesso o qualcun altro - ha attaccato -. Io da vicepresidente M5s penso che tutti questi spunti di riflessione vadano affrontati in Consiglio nazionale".