Lo spread Btp-Bund scende sotto i 200 punti ma poi risale | Visco: "L'Italia meriterebbe meno di 150"
Sui mercati restano i dubbi sull'annunciato intervento della Bce sui titoli di Stato. Bankitalia: "Le attuali tensioni non sono giustificate dal quadro macroeconomico". E sulle tasse: "Non si può abbassarle, serve una riforma"
Lo spread tra Btp e Bund a 10 anni prima scende sotto la quota psicologica dei 200 punti base e poi risale fino ad attestarsi a quota 204. Tra le cause del calo, la crescita di 20 punti base dei titoli di Stato tedeschi e l'allentamento su quelli italiani. Ma poi, complice la stretta monetaria aggressiva in atto a livello globale e con le Borse in forte rosso per i timori di recessione, il differenziale recupera.
Spread a livelli contenuti, ma restano le preoccupazioni - Lo spread resta a livelli contenuti rispetto ai picchi degli ultimi giorni, ma non sembrano svanite le preoccupazioni in merito. Gli investitori stanno valutando l’accelerazione dei preparativi di un nuovo dispositivo anti-spread annunciato dall'Eurotower, ma sullo strumento restano alcuni dubbi. D'altra parte, dopo il pesante intervento della Fed che ha alzato i tassi di tre quarti di punto, anche Svizzera e Regno Unito si sono uniti alla corsa al ritocco al rialzo del costo del denaro per combattere l'inflazione.
Quanto al mandato ai tecnici della Bce di mettere a punto uno strumento anti-spread, restano alcune ombre. "Le soluzioni proposte dal consiglio straordinari lasciano molte incertezze, visto che mancano i dettagli dei piani - dice infatti Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia -. La sola flessibilità dei reinvestimenti nel programma Pepp non è a nostro avviso sufficiente a difendere i Paesi più indebitati nel medio termine. La soluzione che dovranno adottare i comitati di esperti della Bce dovrà essere molto robusta per eliminare del tutto gli appeal speculativi dei bond dei Paesi con debiti più alti e per evitare ulteriori rischi alla stabilità finanziaria dell'eurozona".
Le parole di Lindner - "Non c'è necessità di preoccuparsi", aveva affermato il ministro dell'Economia tedesco Christian Lindner in relazione alla risalita dei bond tedeschi e all'allentamento di quelli italiani. "Se si guarda con una prospettiva di lungo termine, tassi e spread di oggi sono più bassi di alcuni anni fa. Non c'è necessità d'innervosirsi", ha ribadito.
Questione tasse - "Non si possono abbassare le tasse. Si può fare una riforma organica perché dobbiamo fare molte cose", è il monito di Visco. Serve "un controllo massimo sull'evasione e un'attenta distribuzione delle risorse, ma non è sulle tasse che dobbiamo discutere la prossima campagna elettorale", ha concluso.
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