La Russia ha avvertito che i flussi di gas verso l'Europa attraverso il gasdotto Nord Stream 1 potrebbero essere sospesi a causa di problemi nelle riparazioni delle turbine per mancanza di componenti per via delle sanzioni. Secondo l'ambasciatore russo in Ue, Vladimir Chizhov, un arresto completo dei flussi nel gasdotto, che fornisce gas all'Europa sotto il Mar Baltico, sarebbe una "catastrofe" per la Germania.
Già questa settimana il flusso verso la Germania è già stato interrotto due volte, secondo Berlino, con l'obiettivo di provocare un aumento dei prezzi.
Tagli anche a Eni - Nel primo pomeriggio Gazprom ha comunicato a Eni che sarà consegnato solo il 65% delle forniture richieste. Secondo un portavoce della multinazionale russa, i tagli dipendono dai problemi alla centrale di Portovaya che alimenta il gasdotto Nord Stream, attraverso cui passa una parte dei volumi destinati a Eni. Mercoledì all'azienda italiana era stato comunicato un calo delle consegne del 15%.
I dettagli - "A fronte di una richiesta giornaliera di gas da parte di Eni superiore di circa il 44% rispetto a quella avanzata mercoledì (incremento dovuto al recupero delle quantità non ricevute e alle normali dinamiche commerciali), Gazprom ha comunicato che sarà consegnato solo il 65% delle forniture richieste. Le quantità consegnate saranno quindi di poco superiori rispetto a mercoledì e si attesteranno a un livello assoluto di circa 32 milioni di metri cubi/giorno". Lo afferma in una nota l'azienda italiana.
Stesso destino per l'Austria - Anche la compagnia energetica austriaca Omv registra una diminuzione delle forniture da parte di Gazprom. Pur senza indicare l'ammontare del taglio, la società ha assicurato che l'approvvigionamento di gas per i suoi clienti resta "al momento garantito".