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Caro-energia, spunta l'ipotesi di un nuovo sconto sulle bollette: extra-utili per tagliare i costi ai consumatori

L'esame dell'Arera sui contratti di approvvigionamento del gas fa emergere una discrasia tra costi per le compagnie e tariffe finali: potrebbe esserci il margine per ridurre il carico sugli utenti

Ansa

Potrebbe essere in arrivo un nuovo sconto per i consumatori sulle bollette di luce e gas, mentre lo scenario sui prezzi dell'energia resta preoccupante. Se infatti le quotazioni del gas (sopra i cento euro ad Amsterdam) continuano a tenere alta l'attenzione, dall'esame da parte dell'Arera, l'Autorità dell'energia, dei contratti di approvvigionamento del gas, emerge il valore, tutt'altro che trascurabile, degli extra-utili. E allora, ecco l'ipotesi: tenerne conto per tagliare le tariffe. 

L'indagine dell'Autorità - L'Autorità, su mandato del governo, ha terminato la sua disamina e ha inviato la relazione al Parlamento e a Palazzo Chigi. Secondo quanto scrive il "Messaggero", non ci sono grandi scostamenti tra il prezzo di approvvigionamento e quello segnalato sulla Borsa olandese. Le compagnie che importano metano hanno contratti a lungo termine con prezzi determinati, ma questi contratti vengono sottoposti ad adeguamenti annui e indicizzati alle quotazioni della Borsa olandese. Per tutelarsi dalle oscillazioni le compagni comprano derivati che hanno un costo e pesano sul prezzo finale. Tra questo prezzo e la tariffa che viene applicato ai consumatori del mercato tutelato è emerso uno scostamento che deriva dall'intervallo temporale con cui si adeguano tariffe e prezzi di approvvigionamento.

Ipotesi taglio tariffe del 20% - La disamina dell'Arera ha messo in luce che nei prossimi tre mesi la tariffa tutelata sarà maggiore di 20 euro al mwh rispetto ai costi di approvvigionamento. Ecco dunque che si profila un taglio del 20% sulle prossime bollette. Siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma il suggerimento dell'Arera è di far versare alle compagnie la differenza tra il valore dei contratti pluriennali e quello della tariffa, se superiore, direttamente ai consumatori tagliando le bollette. La riduzione dei costi di commercializzazione porterebbe vantaggi sia agli utenti del mercato libero sia a quelli del mercato tutelato. E per farlo, dice l'Autorità, servirà una norma di legge. 

Gas via mare, le strade per fare a meno della Russia

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C'è gas che arriva da tutto il mondo, tranne che dalla Russia, sulle navi metaniere che attraccano ogni settimana al terminale gasiero di Adriatic Lng, 15 km al largo della costa veneta, a Porto Viro (Rovigo). E'il rigassificatore più grande dei tre esistenti in Italia - gli altri sono a Panigaglia (La Spezia) e a Livorno - il primo al mondo realizzato off-shore.  Diventerà il nostro caposaldo quando il Governo, d'intesa con i partner dell'Ue, deciderà di chiudere definitivamente il rubinetto al gas di Mosca. Col rigassificatore in Adriatico, una struttura in cemento armato lunga 180 metri, larga 88 e alta 47 metri, (oltre che dagli altri due impianti nazionali) si garantirà il riscaldamento agli italiani il prossimo inverno. Quello di Porto Viro, entrato in funzione nel 2009, è l'unico impianto italiano a poter accettare le metaniere cosiddette 'super large scale vessels' con capacità sino a 217mila metri cubi liquidi. Mas come funziona il rigassificatore? Il combustibile fossile arriva infatti sulle navi allo stato liquido, compresso a -160 gradi. Viene riportato allo stato gassoso - e a quel punto avviato verso la rete di distribuzione - sfruttando la differenza di temperatura data dall'acqua di mare. Intanto davanti alla costa veneta le navi vanno e vengono senza sosta. Dall'inizio del 2022 sono già 18 le metaniere giunte al terminale, per un totale di oltre 1,5 mld di metri cubi di gas. Nel 2020 erano state 76, 81 nel 2021. Il metano liquefetto arriva qui da 9 Paesi: prevalentemente dal Qatar, ma anche da Egitto, Trinidad e Tobago, Guinea Equatoriale, Norvegia, Nigeria, USA, Angola.

Codacons: bene il taglio delle tariffe - La posizione viene condivisa dal Codacons e il presidente Carlo Rienzi spiega: "Mentre i grandi operatori energetici registrano risultati economici record grazie all'impennata delle bollette di luce e gas, i consumatori subiscono effetti dirompenti non solo sulle fatture ma anche su prezzi e tariffe, che salgono costantemente a causa del caro-energia. Per tale motivo riteniamo doveroso non solo destinare parte degli extra-profitti agli utenti per indennizzarli anche solo parzialmente degli immensi danni economici subiti, ma chiediamo al governo di innalzare l'aliquota della tassa a carico delle società energetiche, portandola almeno al 60%, così da trovare risorse aggiuntive per contrastare il caro-bollette". 

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